La scomparsa di Vincenzo Agostino: in ricordo di un grande uomo che fu soprattutto Padre

di Frate Domenico Spatola

E’ stato un segno luminoso per le nostre vite

Ho conosciuto Vincenzo, anni fa, quando si diede drammaticamente da fare per sapere il nome dell’uccisore di suo figlio Antonino e della nuora Ida, incinta. Confusi all’inizio il nome Agostino. Era il cognome. Pretese, da consigliere comunale, che si ricordassero con due vie parallele i due suoi amori. Ormai non c’è giorno che non le attraverso per la vicinanza al Convento dei Cappuccini. Ma con Vincenzo divenni amico da subito. La folta barba bianca incolta ne faceva una icona, preziosa quanto coraggiosa, per combattere la mafia. Ormai aveva un solo desiderio: la verità per i figli. Ci credeva e non mancava ad ogni manifestazione antimafia, di gridare il suo legittimo desiderio. La combatteva disarmato, e solo con la forza ostinata della sua onestà. Lottò e me ne parlò al pranzo del suo Cinquantesimo di matrimonio. Colsi nei suoi occhi chiari commozione e dolore per la moglie cui, a regalo, promise ancora verità. In queste ore si è arreso, interamente immerso in quella Verità raggiunta, con passione ad acquietare dolore e trovare pace. Grazie, Enzo, sei stato un segno… luminoso.

Foto tratta da Antimafia Duemila

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