Le proteste popolari in Germania? Per i cialtroni ‘europeisti’ sono ‘fascisti’ e ‘nazisti’. Abolire i pesticidi nella Ue liberista e globalista è una stupidaggine

Chi in Germania protesta contro i tagli all’agricoltura è automaticamente ‘cattivo’. La verità è che gli attuali governanti tedeschi hanno provato, senza riuscirci, a ‘incaprettare’ gli agricoltori. Che, con molta probabilità, faranno all’attuale Governo tedesco ‘un mazzo così’

Presi dalla paura di quanto potrebbe succedere con la protesta degli agricoltori tedeschi, agli ‘europeisti’ non rimane che rifugiarsi nella solita musica: il movimento di protesta è ‘infiltrato’ anzi, quasi quasi voluto dai ‘fascisti’. E siccome siamo in Germania spuntano di nuovo i ‘nazisti’. Insomma, se gli agricoltori massacrati da un’Unione europea di affaristi ed ecologisti senza capo né coda cominciano a ribellarsi diventano immediatamente ‘cattivi’, ‘fascisti’ e ‘nazisti’. E dire che siamo solo all’inizio. Il 15 Gennaio è prevista una grande manifestazione popolare a Berlino e, come abbiamo raccontato ieri sera, agli agricoltori si sono aggiunti i rappresentanti di altre categorie sociali: medici pubblici, macellai, panettieri, mugnai, lavoratori del servizio ferroviario e anche gli studenti. Sembrerebbe che in queste ore altri lavoratori si vadano aggiungendo alla protesta. Per ora si contano tanti mezzi agricoli nelle strade e nelle autostrade. E un presidio di almeno 300 trattori davanti alla porta di Brandeburgo. Questo è solo il primo giorno: per domani e fino al 15 si prevede un crescendo rossiniano di agricoltori e lavoratori di tanti settori nelle vie delle città e nelle strade e nelle autostrade. (sopra foto tratta da OminiTrattore.it)

Sotto accusa non è soltanto la fallimentare politica del Cancelliere Olaf Scholz ma tutta l’Unione europea ultra-liberista e globalista

Il primo bersaglio è il Governo del Cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz (foto sopra tratta da Wikipedia). E’ stato questo esecutivo a provocare un ‘buco’ di 30 miliardi di euro nei conti pubblici sanzionato dalla Corte Costituzionale di questo Paese. Scholz, per tutta risposta, ha pensato di far pagare più del 50% dei costi del piano di rientro agli agricoltori, tagliando 17 miliardi di euro di agevolazioni del mondo agricolo che esistono dal 1951. La protesta degli agricoltori tedeschi non si è fatta attendere: se queste agevolazioni esistono da settanta anni e forse più come mai sono diventate improvvisamente, per oltre il 50%, responsabili del ‘buco’ dei conti pubblici tedeschi? Non c’è bisogno di essere economisti per capire che Scholz e il suo Governo (Socialdemocratici, Verdi e Liberali) stanno cercando di far pagare il conto, in massima parte, agli agricoltori. Da qui la protesta che piano piano si va estendendo, come già sottolineato, ad altre categorie sociali. La protesta è rivolta anche contro l’Unione europea ultra-liberista e globalista che sta distruggendo l’agricoltura del vecchio Continente.

Tutti siamo favorevoli all’agricoltura biologica e alla riduzione dei pesticidi. Ma si tratta di obiettivi che vanno perseguiti con razionalità e non con stupidità. O, peggio, nel nome del bieco affarismo tipico dell’attuale quanto fallimentare Unione europea

Ricordiamo che la prima ondata di proteste degli agricoltori tedeschi è esplosa lo scorso Dicembre, quando il Governo ha tagliato gli aiuti per il gasolio agricolo. L’esecutivo ha pensano di attenuare la ‘botta’ distribuendo il taglio in tre anni. Una mossa che ha fatto arrabbiare ancora di più gli agricoltori, che hanno aspettato la fine delle vacanze di Natale per tornare a protestare in piazza. Un altro provvedimento contestato dagli agricoltori è la cosiddetta strategia europea del Farm to Fork, ovvero l’abbandono di circa il 10 % dei terreni agricoli e la conversione di almeno un quarto dell’agricoltura convenzionale in agricoltura biologica. L’agricoltura biologica, è noto, fa a meno di fertilizzanti e fitofarmaci. Ma il Governo Scholz – supponiamo spinto dai Verdi – vuole limitare l’uso di fertilizzanti e fitofarmaci anche nell’agricoltura convenzionale. Attenzione: tutti siamo d’accordo sul potenziamento dell’agricoltura biologica e sulla riduzione della chimica in agricoltura. Ma che in questo caso si tratti di un provvedimento inutile e, forse anche di un imbroglio è semplice da dimostrare. Vediamolo.

Imporre la riduzione dei pesticidi in agricoltura e poi importare prodotti pieni di pesticidi in alcuni casi molto più dannosi di quelli utilizzati è Europa è stupidità allo stato puro. E può diventare anche disonestà…

Il passaggio all’agricoltura biologica e, in generale, la riduzione di pesticidi ed erbicidi contrae drasticamente la produzione agricola di almeno un terzo. Questo scenario funzionerebbe in un’economia chiusa con lo Stato che interviene a sostegno degli agricoltori che produrrebbero meno. Ma in un’economia aperta, ultra-liberista e globalista come quella dell’Unione europea l’introduzione forzata dell’agricoltura biologica e la riduzione, altrettanto forzata, di pesticidi ed erbicidi nell’agricoltura convenzionale penalizzerebbe gli agricoltori e consumatori tedeschi. Gli agricoltori perderebbero una parte della produzione che verrebbe compensata dall’arrivo di prodotti agricoli da Paesi del mondo dove l’agricoltura va avanti a base di erbicidi e pesticidi. Alla fine il provvedimento danneggerebbe anche i consumatori. Il perché è nelle cose. Mentre in Germania e, in generale, in Europa, gli agricoltori utilizzano al meglio la chimica in agricoltura, riducendo al minimo la presenza di residui dannosi per la salute umana, in certi Paesi del mondo che esportano i propri prodotti agricoli in Europa utilizzano ancora oggi a piene mani pesticidi che dalle nostre parti sono stati banditi negli anni ’70 e negli anni ’80 del secolo passato perché dannosi per la salute dell’uomo. Imporre la riduzione dei pesticidi in agricoltura e poi importare prodotti pieni di pesticidi in alcuni casi molto più dannosi di quelli utilizzati è Europa è stupidità allo stato puro. Ma se ‘qualcuno’ poi guadagna sull’import di questi prodotti agricoli esteri inquinati, beh, alla stupidità si somma l’affarismo: e così torniamo alla solita Unione europea degli affari…

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