L’Italia ha poco da festeggiare dopo l’abbattimento del drone lanciato dai ribelli Houthi alla nave ‘Duilio’. Più che un attacco sembra essere stato un avvertimento

Si fa finta di non capire che i ribelli Houthi non sono ‘scappati di casa’ ma il braccio operativo di Cina, Russia e Iran. Qualcuno spieghi al Governo italiano che con questi Paesi non si scherza

E’ di qualche giorno fa il primo attacco, con un drone, dei ribelli Houthi al cacciatorpediniere italiano ‘Dulilio’ nel mare dello Stretto di Bab el-Mandab. Al solito, le cronache italiane raccontano della grande prontezza dei militari italiani che in quattro e quatr’otto hanno abbattuto il drone-bomba. Bravi di qua, bravio di là. Abbiamo dedicato alla messione militare occidentale nel Mar Rosso alcuni articoli. Provando a sottolineare che i ribelli Houthi non sono cani sciolti che si divertono a colpire le navi occidentali. Gli Houthi, oltre che essere legati all’Iran, sono espressione della volontà politica di Cina, Russia e dello stesso Iran di impedire alle navi commerciali occidentali di entrare nel Mar Rosso e, di conseguenza, nel Canale di Suez. Gli attacchi alle navi occidentali che provano ad attraversare il Mar Rosso sono la risposta di Cina, Russia e Iran alla guerra dell’Occidente contro la Russia e alla guerra in corso nella Striscia di Gaza. E’ una strategia militare ed economica che punta a mettere in difficoltà l’Occidente e, segnatamente, l’Unione europea (come potete leggere qui). Opporsi al blocco del Mar Rosso con la forza militare è un errore, perché le navi commerciali occidentali diventano oggetto di un tiro al bersaglio. Non a caso è già stata affondata una nave britannica carica di fertilizzanti (come potete leggere qui). Tornando alla nave da guerra italiana – il Duilio (foto sopra tratta da Wikipedia) – è molto probabile che il drone lanciato dai ribelli Houthi abbattuto dai militari italiani sia stato un avvertimento. Della serie: cari italiani, tenetevi lontani dal teatro di guerra nel Mar Rosso, perché avete tutto da perdere.

L’Occidente non può pensare di andare a comandare in casa di altri. E’ stato così nel passato ma oggi i rapporti di forza – economici e militari – sono cambiati

Non ci vuole molto a capire che Cina, Russia e Iran, costringendo le navi a passare per il Capo di Buona Speranza, puntano a creare inflazione in Europa e a mettere in difficoltà i porti europei. Solo i chiechi non vedono cosa sta succedendo. Ci sono i Paesi produttori di petrolio che riducono l’offerta; in queste ore la Russia annuncia un’ulteriore stretta sul gas che continua ad arrivare in Europa; con il blocco del Canale di Suez e del Mar Rosso non solo si obbligano le navi che trasportano merci in Europa a navigare 15 giorni in più pssando, come già accennato, dal Capo di Buona Speranza, ma si impedisce anche alle merci europee di arrivare nei Paesi asiatici. Di fatto, Cina, Russia, Iran (e anche altri Paesi che non ne vogliono più sapere dell’economia mondiale controllata dal dollaro americano) sono in conflitto con l’Europa. O meglio, per essere onesti, stanno rispondendo con penalizzazioni economiche pesanti a un’Unione europea che appoggia l’Ucraina e Israele. Il resto sono chiacchiere. Pensare di liberare il Canale di Suez e il Mar Rosso con le armi è un tragico errore. Il Canale di Suez, il Mar Rosso, lo Stretto di Bab el-Mandab e il Golfo di Aden non sono occidentali ma fanno capo a Paesi che sono quasi tutti vicini a Cina, Russia e Iran. L’Occidente non può pensare di andare a comandare in casa di altri. E’ stato così nel passato ma oggi i rapporti di forza – economici e militari – sono. L’Occidente non è più invincibile. Anzi. I ‘casini’ li ha combinati l’attuale amministrazione americana democratica di Joe Biden che è andata ad infilarsi in un ‘culo di sacco’ trascinandosi l’Unione europea. L’Italia rischia di accorgersi dell’errore che sta commettendo quando potrebbe essere troppo tardi.

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