Un Video di Ettore Prandini (Coldiretti) celebra le ‘gesta’ del Governo Meloni. Senza volerlo spiega perché gli agricoltori, Sud e Sicilia in testa, debbono scendere in piazza con i trattori

Dice Prandini che il Governo tedesco ha tagliato 3 miliardi di euro agli agli agricoltori. Ma non dice che il Governo Meloni ha reintrodotto l’IRPEF sui terreni agricoli

Sulla rete va un video di Ettore Prandini (foto sopra tratta da Affaritaliani), dal 2018 presidente della Coldiretti. Volete sapere come si presenta Prandini in un’Europa dove gli agricoltori invadono le piazze per protestare contro Unione europea e Governi vari, dalla Germania alla Francia, dall’Olanda alla Polonia, fino alla Sicilia? Con il seguente slogan: “Ecco perché in Italia non scendiamo in piazza con i trattori”. Volete sapere qual è la tesi centrale del ragionamento di Prandini? Che gli agricoltori tedeschi hanno invaso le città con i trattori perché il Governo del Cancelliere Olaf Scholz ha tagliato 3 miliardi di euro di sussidi agli agricoltori, mentre in Italia va tutto bene. Ci vuole veramente una sfacciataggine senza fine per affermare, per giunta in un video che possono seguire tutti, una cosa del genere. Il ‘capo’ della Coldiretti impernia il suo ragionamento su due punti: in Italia il Governo nazionale di Giorgia Meloni, non avrebbe effettuato tagli a carico degli agricoltori italiani e non ci sarà un aumento di tasse e imposte sempre a carico degli agricoltori. Peccato che il Governo Meloni, a partire da quest’anno, ha reintrodotto l’IRPEF sui terreni agricoli, un ‘dettaglio’ che deve essere sfuggito a Prandini. Proviamo a illustrare cosa comporterà, per gli agricoltori italiani, il ritorno dell’IRPEF sui fondi agricoli.

In Italia ci sono 13 milioni di ettari di Superficie agricola utilizzata (Sau). Quanto incasserà il Governo Meloni sulla pelle degli agricoltori italiani con la reintroduzione dell’IRPEF sui terreni agricoli?

Abbiamo fatto un calcolo semplice, con i dati a disposizione, e abbiamo appurato che un agricoltore, per un ettaro di vigneto, pagherà un’IRPEF pari a 90 euro all’anno. Se consideriamo che in Italia ci sono 674 mila ettari di vigneti, viene fuori che il Governo nazionale, solo per i vigneti, ‘alleggerirà’ le tasche degli agricoltori di oltre 60 milioni di euro all’anno. Considerato che in Italia la Sau, sigla che sta per Superficie agricola utilizzata è pari a quasi 13 milioni di ettari, ebbene, non c’è bisogno di essere economisti agrari per capire quanto lo Stato italiano governato dal centrodestra di Giorgia Meloni incasserà ogni anno sulla pelle degli agricoltori italiani. Qualcuno obietterà: nei seminativi l’IRPEF che si pagherà sarà inferiore rispetto ai vigneti. E’ vero: nei poco meno di 600 mila ettari coltivati a grano tenero e nei poco più di un milione e 200 mila ettari coltivati a grano duro (sono i dati ufficiali italiani) si pagherà un’IRPEF più ‘leggera’ rispetto a quella che si pagherà per i vigneti. Ma in Italia non ci sono solo vigneti e seminativi: ci sono gli ettari coltivati ad alberi da frutto, dove l’IRPEF potrebbe risultare più ‘salata’ rispetto ai vignati; ci sono gli uliveti; ci sono gli ortaggi coltivati in pieno campo e via continuando con tutte le colture presenti nel nostro Paese.

E dove li mette il prode-Prandini gli aumenti dei prezzi di gasolio agricolo, sementi, fertilizzanti e, in generale, energia? Forse gli agricoltori iscritti alla Coldiretti sono miliardari?

Ma non c’è solo l’IRPEF. Lo sa Prandini quanto costa il gasolio agricolo? Lo sa che il costo delle sementi è raddoppiato? Lo sa che il costo dei fertilizzanti è raddoppiato? Gli agricoltori tedeschi hanno spiegato a chiare lettere che il taglio di 3 miliardi di euro di sussidi agli agricoltori è solo uno dei tanti problemi del mondo agricolo. Ci sono le politiche ‘green’ dell’Unione europea che sono rovinose per i cittadini in generale e per gli agricoltori in particolare. Non possiamo che essere felici, perché dalle parole di Prandini apprendiamo che l’aumento del costo del gasolio agricolo, l’aumento del costo delle sementi, l’aumento del costo dei fertilizzanti e, in generale, l’aumento del costo dell’energia non sono problemi che incidono negativamente sui bilanci delle aziende agricole i cui titolari risultano iscritti alla Coldiretti. Il problema è che gli agricoltori che hanno cominciato a manifestare in Sicilia affermano che per loro l’aumento dei costi di produzione è diventato insostenibile. E, a quanto pare, anche i vertici della Confagricoltura di Viterbo e Rieti sono sulla stessa linea degli agricoltori siciliani che protestano.

Nel video del presidente della Coldiretti non si cita la parola “Sud”. Chissà perché… Di fatto è un’organizzazione agricola antimeridionale come Lega, PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Italia Viva

Nel video il presidente della Coldiretti non cita la parola “Sud”. Ed è anche logico: la Coldiretti versione Prandini ha fatto sempre gli interessi dell’agricoltura del Nord Italia. Così come il Governo Meloni e quasi tutti i partiti politici nazionali hanno fatto e continuano a fare gli interessi del Nord Italia, con riferimento alla Lega, al PD, a Forza Italia, al Movimento 5 Stelle. O forse gli agricoltori siciliani hanno già dimenticato i tagli ai fondi Feasr della Sicilia voluti, nel 2022, da Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia e Italia Viva? (come potete leggere qui). Attenzione: il problema per la Sicilia e il Sud non è la Coldiretti: il problema è che ci sono agricoltori del Sud e della Sicilia iscritti in un’organizzazione agricola – la Coldiretti – che fa gli interessi degli agricoltori del Nord Italia e penalizza gli agricoltori di Sud e Sicilia. E lo stesso discorso dei partiti politici nazionali: se non fosse intervenuta la pandemia, il Governo Conte bis, Ministro delle Regioni Francesco Boccia del PD, avrebbe approvato l’Autonomia differenziata con l’avallo del citato PD, dei grillini, di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d’Italia (che non a casa, oggi, con il Governo Meloni vuole approvare la legge sull’Autonomia differenziata). Questi sono i fatti. Perché nel Sud e in Sicilia ci sono agricoltori iscritti ad organizzazioni agricole che fanno gli interessi del Nord Italia (non c’è solo la Coldiretti ma anche la CIA, il mondo della cooperazione, mentre aspettiamo cosa diranno i vertici nazionali della Confagricoltura)? Perché nel Sud e in Sicilia ci sono elettori che votano ancora PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle, tutti partiti a ‘trazione nordista’? La risposta è semplice: perché nel Sud e in Sicilia in politica, a tutti i livelli, compresa l’agricoltura, ci sono due questioni tra loro legate e mai affrontate con razionalità: l’alienazione di Sud e Sicilia descritta in modo magistrale da Franz Fanon (qui un articolo) e una sorta di ‘Sindrome di Stoccolma’ che porta i cittadini del Sud e della Sicilia a ‘plaudire’ ai propri ‘carcerieri’. Non è un discorso semplice da affrontare. Come ci ricorda Mark Twain, è molto più semplice ingannare le persone che convincerle che sono state ingannate…

QUI IL VIDEO DI ETTORE PRANDINI

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