Una lettrice chiede: i derivati del grano estero arrivato a Pozzallo finiranno sulle tavole dei siciliani? Noi ci auguriamo di no. In assenza di certezze meglio adottare qualche contromisura

Il riferimento è a pane, pasta, pizze, dolci e via continuando. La verità è che, fino ad oggi, il Governo regionale siciliano – e in particolare l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino – non ha fornito alcuna notizia su questo grano estero arrivato nei giorni scorsi nel porto di Pozzallo. E meno male che l’assessore vuole incontrare gli agricoltori siciliani in lotta…

Egregio direttore,

non è che il grano estero sbarcato nei giorni scorsi a Pozzallo finirà sotto forma di pane, pizze, dolci e magari anche pasta artigianale nella Sicilia orientale e, magari, nelle provincia di Ragusa e Siracusa? Grazie. Che cosa dobbiamo fare noi consumatori siciliani?

Tiziana Iocolano

La domanda, in realtà, andrebbe posta al Governo regionale siciliano e, in particolare, all’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, che ha affermato di volere incontrare gli agricoltori siciliani che protestano. Siamo certi che, se incontrerà gli agricoltori siciliani che protestano contro l’Unione europea, contro il Governo nazionale e anche contro il Governo regionale, l’assessore riferirà tutti i particolari del grano estero arrivato nei giorni scorsi a Pozzallo: da quale Paese del mondo è arrivato questo grano, che controlli sono stati effettuati e da chi, cosa è venuto fuori da questi controlli e a chi è destinato questo grano estero: verrà macinato e consumato sotto forma di pane, pasta artigianale, pizze e dolci in Sicilia o il grano estero così com’è o macinato verrà esportato fuori dalla Sicilia? Fino ad questo momento non conosciamo nulla di questo grano estero. Sappiamo che qualche giorno fa un gruppo di agricoltori siciliani ha bloccato un camion pieno di grano caricato dalla nave giunta nel porto di Pozzallo. Si è trattato di un atto dimostrativo per porre la questione all’attenzione dell’opinione pubblica, poi il camion ha scaricato il grano in un mulino siciliano. Per il resto, ribadiamo, di questo grano non sappiamo nulla.

Qualche contromisura in presenza del dubbio

Possiamo ribadire quello che abbiamo scritto qualche giorno addietro: se questo grano estero è arrivato in Sicilia qualcuno, sempre nella nostra Isola, lo ha richiesto. Dopo di che la certezza matematica che questo grano estero finisca nelle tavole dei cittadini siciliani sotto forma di pane, pizze, dolci e, magari, pasta artigianale non c’è. Una cosa che invece è molto chiara è il dato culturale e politico di questa vicenda: pur in presenza della protesta degli agricoltori siciliani che lamentano i danni prodotti dalla globalizzazione dell’economia all’agricoltura della nostra Isola, pur sapendo che il grano estero – arrivato dall’Ucraina, dal Canada e, in minima parte, anche dalla Russia attraverso la Turchia – il ‘sistema-Sicilia’ continua ad importare grano estero. Per fare che cosa non l’abbiamo capito. Il dubbio che questo grano estero venga utilizzato in Sicilia c’è: ma è un dubbio, non la certezza. Visto che esiste questo dubbio la migliore cosa da fare è acquistare pane, pasta, pizze e dolci solo dai vostri negozi e bar di fiducia. Se non avete questa opportunità, beh, acquistate solo pasta prodotta con grano siciliano o da pastifici del Sud Italia possibilmente artigianali. Quanto al pane, alle pizze e ai dolci, acquistare la farina di grani siciliani e preparateveli in casa. Magari acquistando anche farina di grani antichi.

 

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