Carenza di medici negli ospedali e nelle Asp: la Regione siciliana pronta ad assumere quasi mille e 500 medici dai Paesi esteri

Lo comunica il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che aggiunge di aver avviato un dialogo con il Governo nazionale per eliminare il numero chiuso nelle facoltà di Medicina

Come ha già fatto la Regione Calabria, la Regione siciliana è pronta ad assumere medici di paesi esteri per fare fronte alla carenza di medici negli ospedali e nelle nove Aziende sanitarie provinciali (Asp) della nostra Isola. Lo leggiamo in un comunicato della presidenza della regione siciliana: “La Regione siciliana pronta a reclutare medici stranieri per far fronte alle carenze di personale del sistema sanitario regionale. L’assessorato regionale alla Salute ha pubblicato, infatti, un avviso pubblico ‘aperto’ (cioè senza scadenza) rivolto ai medici sia di Paesi dell’Unione europea che di provenienza extracomunitaria”. Dice il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani: “L’obiettivo del mio Governo è garantire il diritto alla salute a tutti i siciliani. Per questo stiamo percorrendo tutte le strade possibili, utilizzando gli strumenti straordinari messi a disposizione dallo Stato per colmare i vuoti di organico che esistono in Sicilia, come in tutta Italia. Servono però anche provvedimenti di carattere strutturale e per questo già da tempo ho avviato un dialogo con il Ministro alla Salute per rivedere il numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in Medicina”. Per quello che noi sappiamo, il numero chiuso nelle facoltà di Medicina è stato voluto per ‘risparmiare’, perché per superare il numero chiuso è necessario potenziare la didattica e lo Stato non ne vuole sapere di investire nelle università, perché i soldi servono per pagare gli interessi del truffaldino debito pubblico italiano (in questo momento circa 80 miliardi di euro all’anno).

Il ricorso ai medici provenienti dai Paesi esteri dovrebbe ridurre il ricorso alle costose esternalizzazioni

“L’avviso pubblico, predisposto dal dirigente generale del dipartimento regionale della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, e firmato dall’assessore regionale Giovanna Volo – leggiamo nel comunicato – prevede l’assunzione di medici nelle aree di Medicina d’emergenza e urgenza, Anestesia e rianimazione, Chirurgia generale, Medicina interna, Gastroenterologia, Ortopedia e traumatologia, Pediatria, Neurologia con stroke unit, Cardiologia, Psichiatria, Urologia, Ostetricia e ginecologia. Le istanze saranno inserite secondo l’ordine cronologico di arrivo e valutate con cadenza almeno quindicinale da una Commissione che verrà costituita con un provvedimento dal dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica. I medici saranno assunti dopo un colloquio e una valutazione della coerenza dei curricula rispetto alle necessità del sistema sanitario. Una misura straordinaria sulla quale la Regione punta per affrontare le criticità della nostra Isola in diversi settori sanitari che permetterà di ridurre il ricorso alle costose esternalizzazioni”.

In pratica, lo Stato ‘risparmia’ non potenziano la didattica nelle facoltà di Medicina, di fatto obbligando a mantenere il numero chiuso di studenti

Nel comunicato della Regione siciliana si fa il punto della situazione sulla carenza di medici nel sistema sanitario della nostra Isola: “Il fabbisogno di personale ammonta a 1.494 unità. Nelle Asp mancano 174 medici ad Agrigento, 154 a Caltanissetta, 159 a Catania, 116 a Enna, 169 a Messina, 210 a Palermo, 96 a Ragusa, 87 a Siracusa e 201 a Trapani. Nelle aziende ospedaliere la carenza è di 57 medici al Policlinico di Catania, a Messina 15 all’ospedale Papardo e 17 al Policlinico, a Palermo 33 all’ospedale Cervello e 6 all’Arnas Civico. Per quanto riguarda la suddivisione per discipline mancano 127 specialisti in Cardiologia, 92 in Chirurgia generale, 39 in Gastroenterologia, 94 in Ginecologia e ostetricia, 302 in Emergenza-urgenza, 152 in Medicina interna, 52 Neurologia con stroke, 93 in Ortopedia e traumatologia, 31 in Pediatria, 324 in Anestesia e rianimazione, 144 in Psichiatria e 44 in Urologia. L’avviso è pubblicato sul portale web della Regione Siciliana al seguente link“. Da quello che abbiamo capito, lo Stato ‘risparmia’ sulla didattica ricorrendo al numero chiuso nelle facoltà di Medicina, i danni provocati dalla carenza di medici li ha già pagati la Regione con i ricorsi alle esternalizzazioni e continuerà a pagarli un po’ meno con l’assunzione di medici provenienti dall’estero. Non solo. Agli osservatori attenti non sfugge il fatto che oggi tanti medici italiani giovani preferiscono andare a lavorare all’estero dove vengono pagati di più e dove rischiano molto meno, con riferimento soprattutto ai Pronto Soccorso. Da qui il paradosso: i giovani medici vanno all’estero e qui arriveranno medici dai Paesi esteri. Tutto questo caos sta avvenendo perché, a partire dal Governo di Mario Monti, sono stati tagliati oltre 40 miliardi di euro al sistema sanitario nazionale. Questo, lo ribadiamo, a causa della scellerata adesione dell’Italia all’euro. Ricordiamo che otto Paesi dell’Unione non hanno aderito all’euro: Svezia, Danimarca, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Romania. E, guarda caso, non si trovano nelle condizioni dell’Italia, Paese che è ormai alla frutta…

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