Gli ‘europeisti’ si vogliono sbarazzare di Zelen’skyj per non pagare agli USA i costosi missili Patriot da inviare all’Ucraina? Chi l’ha detto che Trump è d’accordo su dazi del 15% all’Ue?

La nostra sensazione è che l’avventura di Zelen’skyj e lo scontro sui dazi doganali tra USA e Unione europea sono due storie che finiranno male

Leggiamo che gli Stati Uniti d’America avrebbero raggiunto un accordo commerciale con l’Unione europea, ovvero dazi doganali reciproci del 15%. Come abbiamo scritto ieri mattina in un post su Facebook, tale accordo è una totale follia per gli americani, perché ridurrebbe solo di ‘pochi spiccioli’ il surplus commerciale Ue rispetto agli USA, che nel 2024 ha sfiorato i 200 miliardi di euro. Infatti, almeno fino ad ora, il presidente statunitense Donald Trump non ha parlato, né ha firmato. Ci sarebbe un’altra notizia, ovvero una riduzione dei dazi americani non abbiamo capito se su acciaio, alluminio o rame. In tutt’e tre i casi, i dazi su questi prodotti sono al 50% e ci sembra improbabile che Trump faccia uno ‘sconto’ non all’Unione europea ma alla Germania. Con rispetto parlando, a noi queste notizia sembrano destituite di fondamento. Con molta probabilità, c’è chi scambia i desideri della Germania di Ursula von der Leyen per i possibili accordi commerciali tra USA e Unione europea. La realtà sembra ben diversa.

Le parole a doppio taglio di Trump sulle armi all’Ucraina

Invece, stando a quanto leggiamo su un canale Telegram, Trump ha parlato degli accordi economici in merito alle armi da fornire all’Ucraina a spese dell’Unione europea. Accordi sbagliati, perché privi di copertura finanziaria da parte di alcuni Paesi Ue, Italia in testa ma non soltato. “Abbiamo appena concluso un accordo con l’Unione europea – dice il presidente USA – in base al quale essa pagherà agli Stati Uniti il 100% del costo di tutto l’equipaggiamento militare. Questo verrà inviato all’Unione europea e poi distribuito, e la maggior parte andrà in Ucraina. Ma sono parole che non sentivate da tempo, perché noi abbiamo investito 350 miliardi di dollari in forniture militari all’Ucraina e ora inviamo armi in Europa e l’Europa paga. Qualche settimana fa abbiamo avuto un incontro NATO straordinario – dice sempre Trump a proposito dei 32 Paesi che fanno parte della NATO -. Ciò che è accaduto è stato davvero sorprendente. Hanno concordato di aumentare la spesa per la difesa dal 2% al 5% del PIL nazionale. È una grande differenza. Si tratta di trilioni di dollari”. Fino a qui sembra che le armi da fornire all’Ucraina, a cominciare dai costosi missili Patriot, le pagheranno tutti i Paesi NATO, compresi, in quota parte, gli Stati Uniti d’America. Poi, però, Trump aggiusta il tiro: “Gli europei spenderanno questi soldi negli Stati Uniti, per le nostre aziende del settore della difesa. E noi invieremo loro le armi, e loro distribuiranno l’equipaggiamento che gli mandiamo. Onestamente, questo sarebbe dovuto succedere tre anni fa”. Non pagherebbe la NATO ma l’Unione europea. Trump crede veramente a quello che dice? O il suo è un invito ai governanti Ue a sbarazzarsi de presidente ucraino Volodymyr Zelen’skyj?

I costosi missili Patriot, come scriviamo da tempo, non possono essere usati per abbattere i droni russi che costano poche migliaia di euro

Insomma, secondo Trump, visto che oggi i Paesi dell’Unione europea sono così sensibili alle sorti dell’Ucraina, avrebbero dovuto cominciare a pagare le armi fino ad oggi inviate a Kiev dagli americani da tre anni a queata parte. D’ora in poi le armi americane per l’Ucraina le pagheranno gli europei. Così dice Trump. A noi questa storia degli armamenti da regalare agli ucraini sembra una sorta di commedia degli inganni. Intanto, come scriviamo spesso, i missili Patriot, che costano un sacco di soldi, non possono essere utilizzati per colpire i droni russi che costano molto meno: circa 5 mila euro per ogni drone e forse anche meno. La Russia, fino ad ora, ha sparato da 500 a 700 droni kamikaze al giorno. Basta una difesa con i Patriot di una settimana per mandare in fallimento i 27 Paesi dell’Unione europea. E infatti i Patriot che sarebbero dovuti arrivare in Germania non si capisce che fine abbiano fatto: ci sono e non ci sono. I ‘geni’ che governano la Ue hanno capito che Trump e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, novelli Gatto e Volpe, si stanno prendendo gioco dell’Unione europea. Il problema è che, mentre i governanti Ue non sanno cosa fare, dal momento che l’Ucraina è sempre più debole, con pochi militari e con difese aeree sempre più fragili, la Russia bombarda senza soste l’Ucraina. Ucraini e NATO, per disperazione, cercano di colpire qualche area abitata in Russia. Ogni tonto gli va bene: in queste ore due cittadini russi sono morti a causa dei bombardamenti ucraini-NATO. Ma il raffronto non tiene: per ogni trenta, quaranta, cinquanta obiettivi colpiti ogni giorno e ogni notte dai russi, ucraini e NATO, se va bene, colpiscono uno o due obiettivi in Russia.

Le manifestazioni popolari contro Zelen’skyj sponsorizzate dall’Occidente?

Questo è lo stato dell’arte della guerra in Ucraina. Non a caso si parla con insistenza di un’eventuale sostituzione del presidente Volodymyr Zelen’skyj, che conta di mettere sotto il suo controllo gli organismi anti-corruzione. E’ chiaro che è un prestesto, perché ormai da tempo il presidente dell’Ucraina ha messo sotto controllo tutto nel suo Paese, non risparmiando nemmeno la religione. Il ‘siluramento’ di Zelenskyj consentirebbe all’Unione europea di non sborsare una barca di soldi per gli armamenti in favore dell’Ucraina. E infatti si sussurra che le manifestazioni popolari anti-Zelen’skyj che vanno in scena in queste ore in Ucraina siano sponsorizzate dai Paesi occidentali.

La verità è che gli attuali governanti dell’Unione europea sono inadeguati e confusi e commettono un errore dietro l’altro

Tornando all’inizio di questo articolo, non si capisce perché l’America di Trump dovrebbe non ridurre il surplus commerciale dell’Unione europea verso gli USA. Sarebbe una stupidaggine economica. Non è un caso, come già accennato, che sono i mezzi d’informazione europei, o presunti tali, che da giorni ‘pompano’ la notizia che USA e Ue avrebbero raggiunto un accordo sui dai reciproci al 15%. Ribadiamo: è una tesi che non sta né in cielo, né in terra. Noi, al contrario, non escludiamo un altro finale in questa storia dei dazi. In televisione, oltre a raccontare di questo fantomatico accordo sui dazi al 15%, si dice che l’Ue sarebbe pronta a bloccare circa 90 miliardi di dollari di esportazione USA verso l’Europa. Ciò significa che gli ‘europeisti’ mettono nel conto una guerra commerciale totale contro l’America. Anche questa è una follia allo stato puro. La verità è che gli attuali governanti dell’Unione europea sono confusi e commettono un errore dietro l’altro. Ci aspettano giorni brutti, altro che celebrazioni sulle prime pagine di importanti settimanali…

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