I Paesi del BRICS varano il sistema di pagamento BRICS Pay: addio ai pagamenti con il dollaro americano

Tutto questo avviene all’indomani dell’assemblea del BRICS in Sudafrica, in attesa di passare a un sistema monetario agganciato all’oro per mettere in ‘fuori gioco’ le monete speculative: dollaro, euro e via continuando

I Paesi che fanno capo al BRICS varano il sistema di pagamento BRICS Pay. Si tratta di una piattaforma di pagamenti digitali per facilitare le attività commerciali tra i Paesi che fanno parte dello stesso BRICS. Ricordiamo che il BRICS è un’associazione di Paesi fondata per dare vita a un sistema economico e commerciale alternativo al dollaro degli Stati Uniti d’America. I Paesi che hanno fondato tale associazione sono Brasile, Russia, India e Cina. Ai quattro Paesi fondatori si è unito il Sud Africa: da qui l’acronico BRICS. Nei giorni scorsi, in Sudafrica, è stata celebrata una riunione del BRICS. Tanti i temi discussi. A cominciare dall’allargamento del BRICS ai tanti Paesi del mondo che hanno fatto richiesta di entrare nell’associazione. I giornali hanno raccontato dell’adesione al BRICS di Emirati Arabi Uniti, Algeria, Egitto e Iran. In realtà, i Paesi che hanno chiesto di aderire al BRICS sono molti di più. Qualcuno ha scritto che si tratta di oltre 20 Paesi. Ma si rischia di dare numeri sbagliati, perché tanti Paesi africani sono pronti ad entrare nel BRICS, compresi alcuni Paesi del Continente africano ancora oggi sotto il dominio coloniale francese che non vedono l’ora di conquistare l’indipendenza dalla Francia. Lo stesso discorso vale per i Paesi del Sudamerica che, in prospettiva, dovrebbero entrare tutti nel BRICS non appena si libereranno dal dominio degli Stati Uniti d’America (è il caso, ad esempio, del Perù, che stava per aderire al BRICS: operazione bloccata da un golpe americano andato in scena nel Gennaio di quest’anno).

Superfluo aggiungere che con il ritorno alle monete agganciate all’oro si chiuderà il tempo delle monete speculative, modello dollaro americano

Detto questo, l’azione del BRICS prosegue. Certo, non c’è ancora la moneta unica alternativa al dollaro americano agganciata all’oro. Tale moneta avrebbe dovuto vedere la luce tra la Primavera e l’Autunno dello scorso anno. Ma l’esplosione della guerra in Ucraina ha bloccato tutto. Al di là delle ricostruzioni di comodo, la guerra in Ucraina è stata voluta dagli Stati Uniti d’America proprio per bloccare il varo della moneta unica del BRICS. Questa è stata un’oggettiva vittoria degli americani che, grazie al conflitto in Ucraina, sono riusciti a bloccare l’avvio di una moneta unica agganciata all’oro alternativa al dollaro statunitense. Ma è una vittoria parziale, perché il progetto del BRICS va avanti, non si sa ancora se con il progetto originario (una moneta unica dello stesso BRICS agganciata all’oro), o con l’agganciamento all’oro di tutte le valute dei Paesi che oggi contestano l’area del dollaro americano. Il passaggio è fondamentale, perché con le monete agganciate all’oro il dollaro americano perderà valore e tanti Paesi del mondo – la netta maggioranza – commercializzeranno i propri prodotti solo con monete agganciate all’oro, rendendo poco credibili, se non inutili, le monete sganciate dall’oro, a cominciare dal dollaro ma anche da altre valute occidentali, compreso l’euro. Superfluo aggiungere che con il ritorno alle monete agganciate all’oro si chiuderà il tempo delle monete speculative, modello dollaro americano.

A causa della truffa monetaria ed economica chiamata euro, mentre il mondo sta cambiando, l’Italia e gli altri Paesi dell’Europa mediterranea rimarranno ‘prigionieri’ della moneta unica europea continuando a ‘parare il culo’ ai tedeschi, alleati di ferro di Russia e Cina in barba a Stati Uniti e Occidente in generale

In attesa di arrivare all’agganciamento delle monete all’oro (o alla moneta unica del BRICS agganciata all’oro: il progetto, lo ricordiamo, è ancora in piedi), i Paesi del BRICS hanno deciso di varare il sistema di pagamento BRICS Pay. Un metodo tutto sommato piuttosto semplice per consentire i pagamenti digitali tra i diversi Paesi nel formato BRICS PLUS. Una scelta che permetterà alle imprese e ai consumatori di effettuare e ricevere pagamenti nella loro valuta locale in modo sicuro e senza interruzioni. La piattaforma è progettata per ridurre i costi e la complessità dei pagamenti internazionali, fornendo al contempo un modo sicuro e affidabile per pagare beni e servizi. Da sottolineare il parallellismo tra i tanti Paesi del BRICS e l’Unione europea. I primi si stanno dotando di un sistema di pagamento semplice, in attesa di passare al sistema delle monete agganciate all’oro. Tra i secondi – i Paesi dell’Unione europea – spiccano per rara dabbenaggine alcuni Paesi dell’Europa mediterranea, Italia in testa, ‘incaprettati’ dalla Germania in un sistema monetario a credito nel quale sono costretti a indebitarsi per andare avanti. Ovviamente, a tutto vantaggio della stessa Germania, che oggi ha un’economia con le ‘gomme a terra’, ma che riesce a sopravvivere grazie ai Paesi europei che continua a ‘spennale’ (Italia in testa ma, come già accennato, anche altri Paesi dell’Europa mediterranea) e, soprattutto, grazie agli aiuti di Russia e Cina (la Germania finge di appoggiare l’Ucraina e l’Occidente nella guerra contro la Russia, in realtà, con il partito Socialdemocratico, gestisce il grande affare di Gazprom e altri grandi affari russo-cinesi, con gli Stati Uniti che sanno tutto ma che non possono fare nulla, almeno per ora, a parte il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 che attraversano il Mar Baltico, ammesso che i due gasdotti siano ancora fuori uso…).

Foto tratta da www.bricspay.com

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