In Spagna è già polemica all’interno del Governo tra i socialisti-europeisti di Pedro Sanchez e gli Indipendentisti catalani di Carles Puigdemont

Lo scontro si sta consumando sui fondi europei che il partito separatista di Puigdemont vorrebbe utilizzare per potenziare l’economia della Catalogna ignorando le prescrizioni dell’Unione europea

Con molta probabilità, il leader degli Indipendentisti catalani, Carles Puigdemont, ha esagerato un po’ nel difendere l’economia della Catalogna. Ma il dato politico è che, in Parlamento, al primo appuntamento politico e parlamentare di peso, il Governo di Pedro Sanchez, sostenuto da Uniti per la Catalogna (JxCat) di Puigdemont, è andato in fibrillazione. I punti che hanno visto contrapposti il Governo Sanchez e il partito degli Indipendentisti che sostiene lo stesso esecutivo (che potete approfondire qui) non sono di secondaria importanza. Con molta probabilità, un’intesa si troverà. Con il capo del Governo che dovrà concedere qualcosa agli Indipendentisti catalani. Ma è già venuta fuori una differenza politica notevole. I Socialisti di Sanchez, che fanno parte del PSE, il Partito Socialista Europeo, sono fedeli all’Unione europea liberista e globalista; mentre gli Indipendentisti catalani, nella difesa del loro Paese, non hanno esitazioni a ignorare leggi e regolamenti della Ue. Non è, lo ribadiamo, un elemento politico secondario. A nostro modesto avviso, i separatisti catalani – e anche i separatisti baschi – per difendere gli interessi dei loro rispettivi Paesi (ricordiamo che catalani e baschi si battono per l’indipendenza e vogliono diventare Paesi indipendenti dalla Spagna) non esiteranno a schierarsi e a votare contro l’Unione europea, là dove la Ue – come sta avvenendo con la gestione dei fondi europei – non dovesse accettare la linea politica ed economica degli Indipendentisti. (sopra Pedro Sanchez e Carles Puigdemont, foto tratta da Dagospia)

Lo scenario è destinato a diventare incandescente tra qualche mese, quando si entrerà nel vivo della campagna elettorale per le elezioni europee, con Puigdemont e compagni che si guarderanno bene dal mescolarsi con gli ‘europeisti-scendiletto’ di liberisti e globalisti

Insomma, il Governo Sanchez è già in contraddizione: pur di dare vita a un Governo, nonostante la sconfitta alle elezioni politiche, ha stretto accordi con gli Indipendentisti. Questo perché i conservatori hanno vinto sì le elezioni politiche spagnole, se è vero che sono il primo partito, ma non hanno la maggioranza in Parlamento. Da qui la mossa, un po’ spregiudicata, di Sanchez di allearsi con i separatisti, soprattutto con gli Indipendentisti catalani che sono presenti con un bel po’ di deputati in Parlamento. Sanchez si è alleato con gli Indipendentisti con la ‘benedizione’ dell’Unione europea dell’euro. Ma adesso i socialisti-europeisti spagnoli stanno cominciando a rimangiarsi gli accordi di Governo siglati con gli Indipendentisti. Certo, questo è il primo scontro all’interno dell’eterogenea maggioranza che regge le sorti del Governo Sanchez. Come già accennato, un accordo – al ribasso sia per Sanchez, sia per gli Indipendentisti – si troverà. Ma quanto sta avvenendo è la spia di un malessere politico: è evidente che il percorso del Governo ‘europeista’ di Sanchez non avrà vita facile. Non crediamo, infatti, che il partito di Puigdemont derogherà al progetto di Indipendenza catalana. Queste cose possono succedere in Italia, com’è avvenuto con i grillini, che appena arrivati al Governo si sono rimangiati il 90% circa degli impegni assunti con gli elettori. Ma lo schema trasformista non funzionerà con gli Indipendentisti catalani, che faranno ‘ballare la samba’ a Sanchez e alla Ue. Siamo solo all’inizio di un tragitto che si annuncia molto complicato. E che diventerà rovente tra qualche mese, quando si entrerà nel vivo della campagna elettorale per le elezioni europee, quando Puigdemont e compagni si guarderanno bene dal mescolarsi con gli ‘europeisti-scendiletto’ di liberisti e globalisti.

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