La Sicilia che annaspa tra incendi di boschi senza fine a arrivi di migranti a tinchitè a Lampedusa (dalla Tunisia)

Così come l’inflazione è il frutto amaro della guerra in Ucraina, anche l’invasione di migranti a Lampedusa è legata al conflitto in Ucraina. Sono i cinesi e i russi che fanno arrivare i migranti in Italia passando dalla Sicilia. Una risposta all’Italia che continua ad appoggiare Kiev

Due le notizie di queste ore che tengono banco in Sicilia. Prima notizia: dopo il mega incendio di Ragusa e la quindicina di incendi dei giorni scorsi, ieri sono stati registrati altri 12 incendi sparsi per l’Isola. Seconda notizia: a Lampedusa si avvicina il ‘record’ di migranti: nonostante il servizio incessante di navi e aerei per trasferirli sulla terraferma, il numero di migranti arrivato nella più grande isola delle Pelagie è a quota 4 mila circa. Ricordiamo che Lampedusa e Linosa contano poco più di 6 mila e 300 abitanti. Considerato che a Linosa gli abitanti sono circa 450, a Lampedusa si contano poco meno di 6 mila abitanti. A nostro modesto avviso, come scriviamo da quando siamo in rete, l’obiettivo di Cina e Russia – che esercitano un grande ascendente in un’Africa che oggi contesta l’Occidente – potrebbe essere quello di far arrivare a Lampedusa un numero di migranti superiore al numero degli abitanti dell’isola. Uno scenario che si fa sempre più verosimile dopo l’attentato che dovrebbe essere costato la morte al capo dell’armata Wagner, Evgenij Prigozhin. Il condizionale è d’obbligo, perché ancora non ci sono le analisi del DNA che dovrebbero certificare la presenza di Prigozhin sull’aereo precipitato. Un fatto appare chiaro: a prescindere da chi ha organizzato l’attentato, il jet privato Embraer 135 (EMB-135BJ) precipitato, non si sa ancora se con 8 o 10 persone a bordo, allontana la prospettiva di pace in Ucraina. Con la guerra in Ucraina che prosegue, Cina e Russia hanno tutto l’interesse a incasinare l’Italia e, in parte, anche l’Unione europea ‘pilotando’ il trasferimento di migranti a Lampedusa. Questo perché la Ue – Italia in testa – continua ad appoggiare l’Ucraina. Non è da escludere che gli sbarchi di migranti possano estendersi anche a Pantelleria e nelle isole Egadi con numeri importanti. Da segnalare il fallimento totale degli accordi tra Unione europea e Tunisia per fermare o ridurre gli sbarchi, dal momento che la stragrande maggioranza di migranti arriva a Lampedusa dalla Tunisia. Ennesima dimostrazione che i governanti Ue sono dilettanti allo sbaraglio.

Di fatto, fino ad oggi, i Governi siciliani, invece di prevenire gli incendi, li rincorrono. Un gioco al massacro che sta depauperando il patrimonio boschivo isolano

Abbiamo commentato la seconda notizia. Ma anche la prima notizia è importante. Chi pensava che il problema incendi boschivi in Sicilia (ma non soltanto boschivi, se è vero che in alcuni casi le fiamme si sono avvicinate ai centri abitati) si sarebbe attenuato dopo la sciroccata di fine Luglio, quando la temperatura in molte aree della nostra Isola ha sfiorato i 50 gradi centigradi, ha preso un abbaglio. La setta di invasati che sta dando fuoco alle aree verdi di mezzo mondo tiene in ‘grande considerazione’ la Sicilia, forse perché hanno capito che nella grande maggioranza delle aree verdi – ma anche nelle aree comunali e private – nessuno si è premurato di togliere erbe ed arbusti secchi. Così per i criminali invasati è un gioco appiccare piccoli incendi qua e là, mentre il personale dei Vigili del fuoco, della Protezione civile regionale e del Corpo forestale corre di qua e di là in compagnia degli aerei. Di fatto, i Governi siciliani, fino ad oggi, invece di prevenire gli incendi, li rincorrono. Un gioco al massacro che sta depauperando il patrimonio boschivo isolano. Ricordiamo che la nostra Isola, dal 2021 ad oggi, ha perso a causa delle fiamme oltre il 40% delle aree verdi. Non è da escludere che questa banda di invasati criminali, approfittando degli errori che la Regione siciliana continua a commettere ignorando la prevenzione del fuoco e inseguendo gli incendi, stia portando avanti il progetto – iper-criminale – di ridurre drasticamente la presenza di alberi in Sicilia: quasi una prima sperimentazione zero-fotosintesi clorofilliana… Già in alcune aree di Palermo private degli alberi, quando la temperatura arriva a 40 gradi, si trasformano in ‘forni a microonde’. Questo perché gli alberi del capoluogo siciliano in parte sono scomparsi perché abbandonati alle malattie e poi abbattuti, in parte perché eliminati per fare posto alle centinaia di milioni di euro degli appalti del Tram a ruota libera… Non vogliamo pensare cosa potrebbe succedere in Sicilia se si dovesse materializzare una nuova sciroccata…

Foto incendi tratta da lasiciliaweb; foto migranti tratta da Il Giornale

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