Manovra 2024: altri tagli alla sanità tanto i medici non possono scioperare

Ai tagli alla sanità si aggiungeranno anche i tagli alla scuola pubblica. La finta polemica tra Governo e banche per i tagli agli utili delle stesse banche: tagli che le banche, zitto tu e zitto io, faranno pagare ai correntisti!
Foto tratta da Nurse Times

Nei ‘Palazzi della politica’ romana è ormai tempo di manovra economica e finanziaria 2024. Ogni partito ha già pronta la propria ‘lista della spesa’. In primo piano, ovviamente, ci sono i partiti di Governo di centrodestra pronti con le loro rispettive proposte. Le promesse più gettonate sono, ovviamente generiche: sostegno alle famiglie e sostegno alle imprese. Per le famiglie si parla di una manovra sulle tredicesime, che verrebbero detassate; a cui si aggiungono altri ‘ammennicoli’ che non avranno alcuna influenza nella vita delle stesse famiglie alle prese con uno spaventoso caro-vita: aumento del carrello della spesa, aumento di benzina e gasolio (questo aumento è stato voluto e ‘pilotato’ dallo stesso Governo di Giorgia Meloni per togliere dalle tasche degli automobilisti italiani tra 2 e 2 miliardi e mezzo di euro) e anche un ulteriore aumento delle bollette di luce e gas del 10% in media. In più, le banche, che sono state tassate dal Governo, si rivarranno in buona parte sui correntisti, cioè sui cittadini, cioè su famiglie e imprese. Di fatto, il prelievo forzoso sulle banche non è altro che un prelievo forzoso a carico dei cittadini italiani e l polemica tra Governo Meloni e banche è solo una sceneggiata! Con i soldi che l’esecutivo sta scippando agli italiani direttamente (aumento del prezzo dei carburanti) e indirettamente (tassazione sugli utili delle banche) il Governo Meloni dovrebbe effettuare il taglio del cuneo fiscale. Basteranno questi soldi? No. E infatti si profila un lieve aumento del deficit (che l’Unione europea è costretta ad avallare, perché la stessa Ue dovrà continuare a foraggiare la guerra in Ucraina che non è detto si chiuda in tempi brevi, anche se così vorrebbero gli Stati Uniti d’America) e, soprattutto, nuovi tagli alla sanità pubblica, alla scuola e alla spesa sociale.

Che fine hanno fatto le organizzazioni sindacali dei medici? Esistono ancora?

I lettori diranno: ma come, la sanità pubblica italiana è allo sbando tra caos infinito nei Pronto soccorso, mancanza di posti letto negli ospedali, carenza di medici e di infermieri e il Governo nazionale si accinge ad effettuare nuovi tagli o, al limite, in alcuni casi, a lasciate tutto invariato? Risposta: secondo voi che cosa gliene frega ai politici che governano la sanità pubblica dei cittadini, dei medici e degli infermieri? I politici, se stanno male, non vanno certo a fare la fila nei Pronto soccorso pubblici per aspettare 12-24 ore prima di essere visitati. Non sono affatto stupidi: loro, i politici, sanno dove andare se stanno male. Il problema è dei cittadini e, soprattutto, dei medici e degli infermieri che debbono fare i salti mortali per tenere aperti i Pronto soccorso. Ormai i turni di 12 ore diurni sono all’ordine del giorno e in certi casi si fa ricorso anche ai medici specializzandi: cioè a medici non specializzati. Il che è un’assurdità, perché la legge italiana prevede che negli ospedali pubblici possono lavorare solo medici specializzati! Ma per la politica italiana, ormai, tutto fa brodo. Tanto i medici e gli infermieri non possono scioperare e sono costretti a sopportare queste e altre vergogne con le organizzazioni sindacali che stanno a guardare. A proposito: se vedete i sindacati dei medici ci avvertite? Grazie…

I tagli alla scuola nel Sud e in Sicilia e la lotta alla mafia delle minchie che volano!

Idem per la scuola. A parole la politica dice che bisogna investire nella scuola, che bisogna ridurre drasticamente la dispersione scolastica e bla bla bla. Tutte minchiate. Di fatto, il Governo Meloni si appresta a tagliare il 10% delle istituzioni scolastiche italiane per fare ‘cassa’. Da anni si sottolinea l’esigenza “improrogabile” di ridurre il numero delle cosiddette “classi pollaio”, ovvero le classi con tanti alunni che i docenti non riescono a seguire. E che cosa si accinge a fare l’attuale esecutivo? Sta riducendo l’offerta scolastica e, quindi, le “classi pollaio” rimarranno e, magari, aumenteranno, soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno. Una scelta che non farà altro che aumentare la dispersione scolastica, soprattutto nel Sud e in Sicilia (nella nostra Isola, per inciso, verranno smantellate un centinaio di istituzioni scolastiche: una follia alla quale il Governo regionale di Renato Schifani si dovrebbe opporre con forza!). Sappiamo tutti che nel Sud e in Sicilia i ragazzi che abbandonano i banchi, in prospettiva, se non verranno intercettati dalla Formazione professionale commisurata su chi ha abbandonato la scuola dell’obbligo, o si dedicheranno allo spaccio di droga, o andranno ad alimentare la manovalanza della criminalità organizzata. E questa sarebbe la lotta alla mafia… Già, la lotta alla mafia delle minchie che volano!

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