Oggi Trump e Putin dovrebbero prendere per i fondelli l’Unione europea fingendo di litigare sulla tregua in Ucraina (che non ci sarà). Elezioni-farsa in Romania e sconfitta degli ‘europeisti’ in Portogallo e Polonia

Le nostre previsioni: nessuna tregua con Kiev, questo perché America e Russia debbono logorare i ‘Volenterosi’ dell’Ue tenendoli a bagnomaria mentre i russi si riprendono le Regioni russofone dell’Ucraina e magari altro

Proviamo a illustrare cosa sta succendo oggi in Ucraina e, in generale, nell’Unione europea. Cominciando col dire che andamento della guerra ed elezioni in tre Paesi europei vanno di pari passo. Oggi il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin dovrebbero dare vita a una telefonata. Argomento: la ‘tregua’ di 30 giorni che dovrebbe servire alla NATO e Ue per armare l’Ucraina rimasta a corto di militari. Ovviamente, Trump e Putin, che vogliono sbaraccare l’Unione europea, si guardarenno bene al raggungere un accordo per la tregua di 30 giorni. Dopo la telefonata i rispettivi portavoce potrebbero seguire due vie: a) una dichiarazione interlocutoria con un nulla di fatto che lascerebbe molti sospetti; b) il racconto di una “telefonata burrascosa” con USA Unione europea che appioppano alla Russia sanzioni (concordate sottobanco da Trump e Putin) probabilmente sul gas russo. La seconda ci sembra la soluzione migliore. Ovviamente, le sanzioni non serviranno a nulla, perché la Russia vende il petrolio al resto del mondo. (Sopra, foto tratta da Radio Radio)

Ormai gli ‘europeisti’ le elezioni le possono vincere solo con gli imbrogli: annullamento delle elezioni, arresto ed esclusione dei candidati scomodi e, se non basta’ qualche ‘ritocchino’…

Andando alle elezioni, va detto che segnano una secca sconfitta per i Paesi ‘europeisti’. In Romania le elezioni sono state truccate dall’inizio alla fine. Le avrebbe vinte Călin Georgescu, anti-Ue, che ha vinto le primarie ma le elezioni primarie sono state annullate, lui è stato arrestato e gli hanno impedito di presentari alle elezioni. Le elezioni primarie rumene sono state celebrate per la seconda volta senza ‘maneggi’ e sono state vinte George Simion, il delfino di Georgescu. Ieri – guarda un po’ che combinazione – le elezioni le ha vinte l’europeista Nicusor Dan, Sindaco di Bucarest, che avrebbe preso 6,1 milioni di voti (53,60%) mentre il citato Simion, avrebbe preso più di 5,3 milioni di voti (46,40%). Voi credete a questo risultato? Noi no: le elezioni in Romania sono state alterate dall’inizio alla fine. L’unico dato certo è che gli ‘europeisti’ non dovevano e non potevano perdere in Romania: e hanno ‘aggiustato’ le cose. Ma sarà una vittoria di Pirro.

In Polonia si va al ballottaggio e, per vincere, gli ‘europeisti’ dovranno ricorrere ai soliti imbrogli già sperimentati brillantemente i Romania… La nostra previsione è che finirà ‘a bordello’

E negli altri due Paesi Ue? In Polonia le elezioni sono state ‘sistemate’ nel 2023 per fare vincere gli ‘europeisti’. Ma questa volta gli imbroglioni dell’Unione europea stanno trovando enormi difficoltà a ‘sistemare’ le cose. Rafal Trzaskowski, rappresentante del partito al governo Piattaforma Civica, è in testa alle elezioni con circa il 30,8% dei voti. Il suo più vicino concorrente, Karol Nawrocki, del partito di opposizione PiS, al 29,1%. Il partito di estrema destra, Slawomir Mentzen, contrario agli aiuti all’Ucraina, ha ottenuto il 15,4% dei voti. Si va al ballottaggio e bisogna capire cosa si inventeranno gli ‘europeisti’ per fare perdere i partiti politici che detestano l’Unione europea. Le nostre previsioni? Finirà ‘a bordello’, modello elezioni rumene.

In Portogallo vince il centrodestra di Montenegro. Che ora è a un bivio…

Il Portogallo, infine. Dove le elezioni sono state vinte dal centrodestra del capo del Governo uscente, Luís Montenegro. Il partito dello stesso Montenegro ha superato di poco il 32% dei consensi: un 5% in più rispetto alle ultime elezioni. Sono 86 i deputati conquistati da questa forza politica. Al secondo posto si sono piazzati i finti socialisti: come quasi tutti i socialisti europei, anche questa formazione politica non ha nulla di socialista, dal momento che ha abbracciato la causa globalista. Gli elettori pportoghesi hanno cominciato a capirlo e, dal 29% circa delle ultime elezioni, li hanno portati al 23,4%. Terzo posto per il partito di estrema destra Chega!, che ha quasi sfiotato il 23%, conquistando in Parlamento lo stesso numero di seggi dei socialisti: 58. Le altre formazioni hanno coniustato 18 seggi. Per formare un Governo servono 116 voti. Ciò significa che Montenegro, per governare, dovrà scegliere tra i finti socialisti in realtà globalisti e l’estrema destra. Una soluzione intermedia non esiste.

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