Articolo di cinque anni fa che racconta la storia del ketchup ma anche come sono cambiati i rapporti tra Europa e America

di Nota Diplomatica

Cinque anni fa l’Unione europea era arrivata a meditare un dazio sull’importazione del ketchup americano

L’Unione Europea, forse allarmata per la propria temerarietà davanti al tentativo di
sfilare $5miliardi dalle tasche della Google, si è mossa finora con dei timidi passi felpati nella “guerra dei
dazi” con il Presidente americano Donald Trump. Gli Usa vogliono alzare i dazi sull’acciaio e l’alluminio? Sono metalli grigi, noiosi e pesanti; forse di una qualche importanza industriale, ma dov’è il simbolismo, dov’e il tocco lieve così caratteristico della tradizione europea? Restituiremo il colpo dove gli fa più male: nei jeans, nelle moto della Harley-Davidson e sul bourbon whiskey! Così impareranno che non si scherza con Bruxelles. Gli americani però non si sono oltremodo impressionati. La Levis ha già una certa difficoltà a vendere i suoi famosi pantaloni negli States. Dopo sessant’anni la moda del denim comincia
finalmente a passare e gli operatori riducono da soli la produzione. La Harley-Davidson invece
produrrà di più, ma nelle sue fabbriche europee, all’interno dell’area doganale Ue. Bisognava
dunque picchiare più duro. Secondo i quotidiani, l’Unione Europea era arrivata perfino a meditare
l’imposizione di un nuovo dazio (del 10%) sull’importazione del ketchup americano…
Era un’indiscrezione di quelle che si fanno trapelare prima di un vertice per impressione la controparte. E forse la minaccia “atomica” al ketchup ha funzionato, perché nell’incontro che si è svolto mercoledì a Washington tra Jean-Claude Juncker e Donald Trump, il lussemburghese avrebbe praticamente costretto l’americano a ribadire, quasi parola per parola, la posizione che aveva già pubblicamente assunto. Trump ha detto: “Ci siamo accordati oggi…di lavorare insieme (con la Ue) per favorire la totale abolizione dei dazi, delle barriere non daziarie agli scambi e dei sussidi per tutti i beni industriali non- automotive”. Juncker, lì accanto, non ha fatto una piega, neanche un plissé.

La mossa del pomodoro

Il ketchup è un condimento possente, molto usato per insaporire gli hamburger, oltre che nel cinema per
simulare il sangue che sgorga dalle ferite finte. È forte la sua associazione alla cucina popolare Usa,
anche se non è propriamente americano. Sarebbe nato invece nel sudest asiatico, in origine come una
sorta di salsa di pesce – di interiora di pesce – lasciato marcire. La genialità americana è consistita nel
togliere le interiora per metterci i pomodori, una mossa di fondamentale civiltà
. Si è avuta in questi mesi la curiosa impressione che il dossier daziario Ue fosse gestito più da un ufficio stampa che da una cancelleria. Levis, Harley-Davidson, il ketchup degli hamburger e il bourbon: sono dei simboli che vanno benissimo per fare i pezzi sui giornali, ma in termini macroeconomici sono del tutto insignificanti. Juncker forse potrà tornare ora per dire ai tedeschi che ha salvato i conti delle loro case automobilistiche, ma non ha la forza di portare l’Ue a mantenere gli impegni presi. L’Unione è fortemente protezionista e campa politicamente di sussidi massicci. Sarebbe la fine… Trump non è una persona gradevole, ma è improbabile che un rodato palazzinaro newyorchese si faccia infinocchiare da un commercialista del Lussemburgo che vuole intavolare una trattativa senza fine-Brexit dixit. Poi, negli Usa, non sono solo gli amici di Trump a pensare che sia giunto il momento di rivedere insieme i conti con gli alleati europei, e non sarà un po’ di sangue finto a fermarli.

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