Il dubbio: non è troppo semplice che l’Iran abbia improvvisamente deciso di attaccare Israele insieme con Hamas?

Quando una ricostruzione, su fatti complessi, è troppo precisa, troppo logica, ebbene, è proprio questo il momento in cui bisognerebbe cominciare a esercitare il dubbio

di Ammiano Marcellino III

“Il piano per attaccare Israele è stato sviluppato dall’Iran e concordato con Hamas”. Così scrive il Wall Street Journal ripreso da un canale Telegram. “La pianificazione dell’operazione – prosegue il post di Telegram che riprende un articolo del quotidiano internazionale pubblicato a New York – è avvenuta da Agosto a Settembre con l’assistenza dei servizi segreti iraniani”. Il Wall Street Journal cita alti esponenti di Hamas e Hezbollah. “Il via libera all’attacco – prosegue l’articolo – è stato dato Lunedì da Teheran in un incontro a Beirut. Ufficiali del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) avrebbero collaborato con Hamas da Agosto per sviluppare opzioni di invasione terrestre, aerea e marittima. I dettagli dell’operazione sono stati infine concordati in diversi incontri a Beirut, dove, oltre agli ufficiali dell’IRGC, erano presenti rappresentanti di 4 gruppi sostenuti dall’Iran, tra cui Hamas”. Questa la ricostruzione di alcuni retroscena della guerra che Hamas ha scatenato in Israele. Visti gli storici, pessimi rapporti tra Iran e Israele la ricostruzione non fa una grinza. E forse è proprio per questo che bisognerebbe cominciare a riflettere: quando una ricostruzione, su fatti complessi, è troppo precisa, troppo logica, ebbene, è proprio questo il momento in cui bisognerebbe cominciare a esercitare il dubbio. Che bisogno c’è, ad esempio, di chiamare in causa Beirut, cioè il Libano? Semplice: per cercare di rendere difficili i rapporti tra Israele e il Libano.

Quanto sta avvenendo favorisce i Democratici americani che, a poco più di un anno dalle elezioni presidenziali, sono in grandissima difficoltà, perché nessuno li vuole più votare

Ieri abbiamo scritto che la guerra che è esplosa in Israele fa il gioco degli Stati Uniti d’America, un Paese in grande crisi economica e politica che, in questa fase storica, per difendere l’area del dollaro, ha interesse a seminare zizzania e guerre in tutto il mondo. Attenzione, questa non è la linea politica di tutti gli Stati Uniti d’America: è la linea politica dei Democratici americani, che si illudono, grazie alle guerre che vanno esplodendo un po’ di qua e un po’ di là in varie aree del Pianeta, di presentarsi come i soliti ‘gendarmi del mondo’. E’ come se, in questo momento, i Democratici americani di Joe Biden e compagnia bella – che in poco meno di tre anni hanno seminato guerre in mezzo mondo e hanno massacrato la stessa economia americana – stessero dicendo ai cittadini statunitensi: alle elezioni presidenziali del Dicembre del prossimo anno dovete rivotarci, perché siamo troppo importanti, perché solo noi Democratici siamo in grado di riportare la pace e l’ordine nel mondo…

L’attacco a Israele colpisce il Governo di questo Paese che non si è schierato in favore dell’Ucraina. E colpisce la diplomazia cinese che lavora per fare dialogare Iran e Israele

Quanto sta succedendo in queste ore in Israele va a colpire la linea politica tenuta dal capo del Governo israeliano,  Benjamin “Bibi” Netanyahu, nella guerra in Ucraina, con gli israeliani che non hanno appoggiato l’Ucraina e tengono aperto il dialogo con la Russia di Putin. E va a colpire anche la politica di distensione avviata dalla Cina, che nei mesi scorsi ha ottenuto un grande successo diplomatico facendo incontrate i governanti di Iran e Arabia Saudita. La diplomazia cinese lavora da tempo anche per fare incontrare i governanti di Iran e di Israele. La guerra che è esplosa in queste ore – se è vera la ricostruzione del Wall Street Journal – va a vanificare gli sforzi della Cina che puntano a far dialogare Iran e Israele.

Non resta che aspettare la dichiarazione ufficiale del Governo iraniano

Che dire a questo punto. Due considerazioni. Prima considerazione. Se nelle prossime ore i rappresentanti del Governo iraniano dichiareranno che ci sono anche loro, come scrive il giornale americano, tra gli organizzatori degli attacchi ad Israele, ebbene, i nostri dubbi saranno fugati e non ci resterà di ammettere di avere sbagliato a seminare i dubbi. Ma se non arriverà alcuna dichiarazione ufficiale dall’Iran, o se il Governo iraniano dovesse smentire il proprio ruolo nell’attacco ad Israele, beh, allora i dubbi su uno dei tanti, troppi pasticci combinati dall’attuale amministrazione americana diventerebbero legittimi. Di più: appioppando all’Iran la partecipazione all’attacco ad Israele, gli americani prendono due piccioni con una fava: oltre a esacerbare i rapporti tra Iran e Israele, colpendo al cuore la diplomazia cinese che sta cercando, come già ricordato, di far dialogare questi due Paesi, gli USA gettano altro discredito sull’Iran. Della serie: non solo in Iran si calpestano i diritti umani, ma questo ‘cattivi’ iraniani attaccano anche Israele…

Tutto questo caos frenerà la crisi dell’area del dollaro? E frenerà l’avanzata dei russi in Ucraina?

Seconda considerazione. Con l’esplosione di queste guerre – in queste ore in Israele e nella Striscia di Gaza, ma ci sono le tensioni in Armenia e in Serbia in divenire – gli Stati Uniti d’America freneranno la crisi dell’area del dollaro? La prima, vera domanda è questa. In altre parole, i tanti Paesi del mondo che hanno deciso di commercializzare i propri prodotti con monete diverse dal dollaro americano cambieranno opinione e torneranno alla moneta statunitense? I Paesi del BRICS, che ormai sono tanti e con nuove richieste di adesione in arrivo archivieranno il progetto di una moneta unica alternativa al dollaro americano e agganciata all’oro? La seconda altrettanto vera domanda è: la guerra che ‘qualcuno’ ha scatenato in Israele e nella Striscia di Gaza interromperà l’avanzata dei russi in Ucraina? Eh già, perché mentre è riesplosa la guerra in Israele, la controffensiva ucraina e occidentale si sta risolvendo in un fallimento, con il sogno di un improbabile attacco alla Crimea. Il tutto mentre i russi avanzano costringendo il Governo ucraino ad arruolare ragazzi, vecchi e donne per provare una disperata difesa…

Foto tratta da RSI

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