In un’atmosfera da ‘ricchi premi e cotillon’ inaugurato al porto di Palermo un luogo di consumismo esasperato per radical chic

Come usiamo dire in Sicilia, ‘sta cosa a ficiru pi chiddri chi hannu i picciuli. La stragrande maggioranza dei palermitani si riserverà qualche ‘taliata’ pi sapirini parrari’. Poi i cittadini normali avranno cose più serie da fare

Palermo. La città è sempre più povera, però al porto hanno costruito un luogo per ricchi. In verità molto ricchi. Non crediamo, infatti, che per andare a pranzo o a cena nei ristoranti del Marina Yachting i prezzi saranno popolari… L’operazione Marina Yachting – trasformazione del porto del capoluogo dell’Isola in un luogo di consumismo esasperato, ammantato di ‘finto-intellettuale’ – dovrebbe essere quella di ‘spennare’ i turisti in stile Venezia. Dovranno essere turisti danarosi, non certo quelli che arrivano con il caos delle navi da crociera. Avranno fatto bene i conti. Si spera che per Palermo non si riveli come una sorta di Tram ‘marino’, con riferimento ai 15 km di Tram di in funzione che ogni anno perdono una barca di soldi. Chi ha progettato questa ‘cattedrale’ avrà fatto bene i conti. Non si spiegano altrimenti i quattro ristoranti, 14 accosti per i panfili, negozi di alta moda e cibo, un lago artificiale, l’anfiteatro e persino una sala conferenze. Urbanistica radical chic, insomma. Questa tanto celebrata e decantata Marina Yachting è costata 30 milioni di euro, tutto sommato nulla rispetto alle centinaia e centinaia di milioni di euro che si stanno ‘mangiando’ tra appalti ferroviari, autostrade e strade. Ed è un’opera che è stata completata in circa due anni. Già il fatto che in Sicilia sia stata completata una grande opera pubblica è una notizia positiva. Il resto è fuffa.

E se i ricchi non arriveranno? Finirà come una struttura mega-lusso dell’Agrigentino annacati tu che mi annaco pure io che oggi tira avanti con i matrimoni?

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, si auto-celebra (citazione che prendiamo da PalermoToday): “La prima volta che ho visto questo spazio era il 2017. Raccontava un paesaggio indecoroso, fatiscente. C’erano delle gru abbandonate, costate 80 miliardi di lire, che non avevano mai alzato un grammo di merce. Ci aspettiamo di accogliere oltre 930 mila passeggeri croceristi, perché Palermo da oggi è più bella e attrattiva. Quel laghetto, che rappresenta il mare del 1500, è un sogno che anticipa tutta la meraviglia che questa città sa offrire”. I crocieristi che vanno a mangiare nei ristoranti di questa struttura e acquistano capi d’abbigliamento di alta moda? Speriamo bene. Dicono che quando c’è crisi bisogna investire. Il problema – questa almeno è la nostra riflessione – è che la crisi economica si aggraverà, perché gli Stati Uniti d’America, per difendere una sempre più traballante area del dollaro, stanno seminando guerre in mezzo mondo: in Europa, nel Medio oriente, in Sudamerica e non escludiamo altri luoghi della Terra, tipo Taiwan ma non solo. Un investimento di così alto profilo economico in tempo di guerra? Speriamo bene. Non siamo economisti come coloro i quali di certo hanno progettato questo luogo per ricchi in una città – ribadiamo – sempre più povera e sempre più ciabattona. E se i ricchi non arriveranno? Finirà come una struttura mega-lusso dell’Agrigentino annacati tu che mi annaco pure io che oggi tira avanti con i matrimoni?

Era il caso di mescolare alla manifestazione la presa in giro del Ponte sullo Stretto di Messina in salsa leghista?

Stucchevole, molto stucchevole il luogo comune che Palermo si è “riappropriato del proprio mare”. Questa formula andava bene negli anni ’70 del secolo passato, non certo oggi, se è vero che il Foro Italico è ormai fruibile da anni e la borgata di Mondello non è stata ancora cancellata. Tra l’altro, l’accesso da via Patti è scomodo e non dà affatto l’immagine di una città che si apre al mare. Sbagliatissimo, poi, celebrare la fontana danzante, quando quasi tutte le altre fontane della città o sono a secco, o sono piene di acqua stagnante! Ci vorrebbe un po’ di senso della realtà, evitando certi scivoloni linguistici che ricordano la brutta copia delle “buone cose di pessimo gusto” di gozzaniana memoria già non belle di per sé… Di ultra-pessimo gusto la presenza del Ministro leghista Matteo Salvini venuto a celebrare il Ponte sullo Stretto di Messina, una presa per i fondelli che servirà solo a fare ingrassare il solito Nord Italia. Peggio degli hub vaccinali dove somministravano a piene mani vaccini che non vaccinavano, insomma. Ci mancano solo quelli dell’Unesco che mettono il ‘bollino’, come hanno fatto con la valle dei templi di Agrigento dove voglio realizzare un rigassificatore. Anzi no, arriverà anche l’Unesco. E ti pareva!

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