Nuovo incendio sul Monte Pellegrino di Palermo: come mai nessuno ha rimosso erbe e arbusti secchi già alla base del primo incendio?

E’ una storia veramente strana, quella degli incendi di Monte Pellegrino sempre negli stessi luoghi. Che cosa erano le luci azzurre – sempre nel luogo dell’incendio – nelle notti fra il 2 e il 3 Settembre e fra il 3 e il 4 Settembre?

Nuovo incendio sul Monte Pellegrino a Palermo. La notizia, che leggiamo qua e là, è di ieri, 5 Settembre 2023. Se proprio la dobbiamo dire tutta, dal nostro terrazzo si vede molto bene il monte che sovrasta il capoluogo della Sicilia. E si vede molto bene la parte del monte che dal castello Utveggio digrada verso la città. Ebbene, nella notte fra il 2 e il 3 Settembre e ancora nella notte fra il 3 e il 4 Settembre nel tratto sottostante al castello Utveggio è andato in scena un continuo via vai di luci azzurre. Ovviamente era impossibile capire di che mezzi gommati si trattasse: ma le luci azzurre sono state perfettamente visibili per due notti. Le luci azzurre erano visibili ma non c’era fuoco. Ieri, 5 Settembre, scopriamo che proprio in questa parte del monte Pellegrino – dove qualche settimana fa si è sviluppato un grande incendio – è tornato il fuoco. Appiccato da chi? Dalle immagini che si vedono qua e là sui giornali (per esempio sul Giornale di Sicilia on line) il fuoco viene immortalato con erbe secche ed arbusti secchi. Morale: quando qualche settimana addietro è scoppiato l’incendio sul Monte Pellegrino è stato appurato che nessuno si era premurato di eliminare erbe secche e arbusti secchi. La particolarità è che il Monte Pellegrino è una Riserva naturale che fa capo alla Regione siciliana. Magari saremo un po’ ‘antichi’ ma noi troviamo singolare – molto singolare – che in una Riserva naturale che fa capo alla Regione siciliana nessuno si sia preso la briga di eliminare erbe secche e arbusti secchi. E troviamo ancora più singolare che, qualche settimana dopo l’incendio che ha colpito il monte Pellegrino, si sia materializzato un altro incendio, sempre con erbe secche e arbusti secchi che nessuno ha rimosso!

Di fatto, chi governa il territorio siciliano non effettua le opere di prevenzione del fuoco, ad eccezione di alcuni agricoltori che ormai di organizzano per i fatti propri

Com’è possibile che i vertici della Regione siciliana tuonino contro i delinquenti che danno alle fiamme le aree verdi della nostra Isola e, contemporaneamente, non facciano nulla per eliminare erbe secche e arbusti secchi da una propria Riserva naturale? Attenzione: non è un caso unico: mezza Sicilia è combinata così. Chi governa il territorio non effettua le opere di prevenzione del fuoco nelle aree verdi demaniali, nelle aree verdi comunali e in buona parte delle aree verdi private (scriviamo in buona parte perché molti agricoltori ormai organizzano e realizzano per i fatti propri le attività di di prevenzione degli incendi a tutela delle proprie aziende). Altra stranezza: in occasione del primo incendio di Monte Pellegrino di qualche settimana fa alcuni cittadini che abitano ai piedi dello stesso Monte Pellegrino, tra via Pietro Bonanno e via Ammiraglio Gustavo Nicastro, hanno parlato di razzi passati sopra le loro teste (come potete leggere qui). Dopo di che, di questi razzi, non si è più saputo nulla. Eppure, se si fosse trattato di razzi ,o di missili, o di fuochi di artificio si sarebbero dovuti trovare i resti dei razzi, o dei missili, o dei fuochi di artificio. Invece non si è saputo più nulla. Notizia ‘archiviata’. Eppure non è una notizia secondaria, dal momento che rimangono ancora sconosciute le tecniche con le quali i criminali appiccano il fuoco nelle aree verdi non soltanto della Sicilia ma di mezzo mondo. Non sarebbe il caso di indagare su questa strana storia tra razzi, luci azzurre di notte, arbusti secchi non rimossi e del nuovo incendio sul Monte Pellegrino?

Foto tratta da PalermoLive

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