Cesare Sacchetti su La Cruna dell'Ago ricostruisce i retroscena dell'omicidio di Giacomo Matteotti. Partendo dalla testimonianza dei figlio Matteo Matteotti (qui l'articolo)
NON SI RIDUCE IL DIVARIO TRA NORD E SUD
In Italia il divario economico e infrastrutturale tra Nord e Sud non accenna a diminuire. Lo certifica anche la Nona Relazione sulla coesione europea (qui un articolo de il Punto).
IL BRITANNIA E L'ITALIA A 'SPEZZATINO'
Cosa avvenne la notte del 2 Giugno del 1992? Inizia la fine dell'Italia che, per volere degli anglosassoni, verrà piano piano svenduta. Una lettura necessaria per capire perché oggi il nostro Paese è alla frutta (qui l'articolo de La Cruna dell'Ago).
LA GIOVANE FOLLIA AL POTERE A ROMA
La storia di Eliogabalo, l'imperatore romano strano e bizzarro per antonomasia. Una minibiografia (leggi qui l'articolo di QUORA).
IL PIANO DEL GOVERNO PER RENDERE STRADE E STAZIONI FERROVIARIE SICURE
Mille e 400 militari in più per rendere le strade e le stazioni ferroviarie più sicure. Lo ha annunciato il Governo di Giorgia Meloni (come potete leggere qui).
UN ULTRA 65ENNE SU QUATTRO RINUNCIA A CURARSI PERCHE' NON HA I SOLDI
In Italia, su quattro cittadini che hanno superato i 65 anni di età, uno rinuncia alle cure per costi elevati, liste di attesa e paura del Covid (qui un articolo di sanità informazione).
PRIMI A CAPIRE CHE L'EUROPA E' CON LE 'PEZZE AL CULO' SONO GLI EUROPEI - Oltre il 70% dei cittadini europei prevede che il proprio tenore di vita diminuirà nel 2024. È quanto emerge da un'indagine commissionata dal Parlamento europeo. Il 37% degli intervistati ha ammesso di avere difficoltà a pagare le bollette.
IN FRANCIA MERDA CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE - In Francia gli agricoltori protestano contro l'importazione di prodotti agricoli dall'universo mondo. E' una contestazione contro la globalizzazione che piace tanto a chi ha piazzato Emmanuel Macron all'Eliseo. La protesta degli agricoltori francesi consiste nell'imbrattare di merda gli edifici amministrativi. Merda contro la globalizzazione.
RUSSIA E IRAN SEMPRE PIU' VICINI CONTRO L'OCCIDENTE - Il Ministro degli Esteri della Russia, Sergej Lavrov, e il Ministro degli Esteri dell'Iran, Hossein Amir Abdollahian, hanno firmato un accordo per contrastare le sanzioni. Il riferimento dovrebbe essere alle sanzioni occidentali che colpiscono questi due Paesi sempre più in sintonia contro l'Occidente.
E' L'UNGHERIA O TUTTA LA UE CHE NON VUOLE PIU' DARE SOLDI ALL'UCRAINA? - L'Ungheria non appoggerà la decisione di avviare i negoziati per l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea. E si opporrà allo stanziamento di 50 miliardi di euro in favore della stessa Ucraina. Non si capisce se sia la volontà dell'Ungheria o se sia un gioco delle parti organizzato dalla Ue per non dare più soldi all'Ucraina.
PALERMO AGLI ULTIMI POSTI PER QUALITA' DELLA VITA - Palermo si trova agli ultimi posti in Italia per qualità della vita. Se è così perché tanti registi scelgono Palermo per girare i loro film? La città non è tenuta bene, certo. Forse Palermo, da oltre un decennio, paga l'immondizia nelle strade e le stesse strade e marciapiedi che cadono a pezzi.
IL DILEMMA - Corte dei Conti per la Sicilia o Corte dei Conti per l'Italia? Non si tratta di una domanda retorica ma della chiave di volta per capire perché rischiamo di finire come l'Isola Ferdinandea (che dalle parti di Sciacca si chiama Isola Giulia) che affondò.
EGREGIO IGNAZIO CORRAO, LA UE E' FINITA - Ignazio Corrao, eurodeputato eletto nel collegio Sicilia-Sardegna, pensa ancora che la procedura d'infrazione appioppata dalla Ue all'Italia in merito ai mancati bandi per le spiagge sia un fatto grave. La procedura d'infrazione 'europeista' oggi è solo carta stracciaperché l'Unione europea è in dissolvimento. Ed è meglio che le spiagge italiane restino agli italiani e non finiscano nelle mani straniere, tedesche soprattutto.
ATTACCO INFORMATICO ALLA PIU' GRANDE BANCA DEL MONDO (CON PAGAMENTO DI RISCATTO) - Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), che è considerata la più grande banca del mondo, avrebbe pagato un riscatto dopo aver subito un attacco di hacker. La notizia la leggiamo in un articolo pubblicato da RENOVATIO 21. Si sarebbe trattato di un grande attacco informatico che ha messo in crisi anche i sistemi di posta elettronica.
LA RUSSIA REGALA GRANO AI PAESI AFRICANI - Una nave russa con 25 mila tonnellate di grano è salpata dal porto di Novorossijsk, sul Mar Nero, diretta in Africa. Il grano verrà regalato ad un Paese africano. La Russia è il più grande produttore al mondo di grano e sta regalando tanto grano ai Paesi africani. Questo contribuisce a non far lievitare il prezzo del grano nei mercati internazionali.
UN ROBOT SCAMBIA UN UOMO PER UN PEPERONE E LO UCCIDE - Un robot industriale ha scambiato un lavoratore per una scatola di peperoni e l'ha sbattuto sul nastro trasportatore. L'uomo è morto in ospedale in seguito alle gravi ferite riportate alla testa e al torace. E' successo a Gyeongsang, nella Corea del Sud. Chissà quante ne vedremo tra robot e intelligenza artificiale.
LA CRISI ECONOMICA DELLA UE IN UN RAFFRONTO CON GLI USA - L'economia dell'Unione europea oggi rappresenta il 65% dell'economia degli Stati Uniti d'America. Dieci anni fa rappresentava il 91% dell'economia statunitense. Lo scrive il Financial Times, notizia rilanciata da un canale Telegram.
SOGNO DEMOCRATICO AMERICANO: Un sorteggio al posto delle elezioni presidenziali. E' la proposta che arriva da un docente universitario americano. Potrebbe essere un modo per fare rieleggere il presidente uscente, il Democratico Joe Biden. Invece di 'taroccare' le elezioni, come avvenne nel Dicembre del 2020, si 'taroccherebbe' solo il sorteggio con notevole risparmio di soldi ed energie...
AL VIA LA NUOVA SERIE DEL SERIAL "REINDUSTRIALIZZAZIONE DI TERMI IMERESE CON CASSA INTEGRAZIONE INFINITA" - Continua il serial a puntate della reindustrializzazione di Termini Imerese. A oltre dieci anni dalla chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese si va avanti con Cassa integrazione e bandi che si risolvono sempre in investimenti di denaro pubblico che risultano fallimentari. Il serial è iniziato con il Governo regionale di Raffaele Lombardo e continua fino ad oggi. Un grande successo per la Sicilia che punta su televisione, cinema e teatro...
Per combattere gli incendi boschivi ci vuole la prevenzione non i Canadair!
Cambiamenti climatici e natura dolosa degli incendi
Gli incendi boschivi sono un problema mondiale. E’ così da alcuni anni ma non tutti nel Pianeta Terra hanno ancora capito la gravità di quanto sta succedendo. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di incendi dolosi. In natura l’auto-combustione esiste ma sono eventi rari. Il fuoco che da alcuni anni a questa parte incenerisce ogni anno milioni di ettari di boschi, con molta probabilità è il frutto di due fattori. Il primo fattore è rappresentato dai cambiamenti climatici in corso: la temperatura sulla Terra aumenta; alcuni scienziati sostengono che ciò dipende dall’aumento della CO2 nell’atmosfera; altri scienziati – forse con qualche ragione scientifica in più rispetto ai catastrofisti che colpevolizzano l’anidride carbonica – spiegano che l’aumento della temperatura sulla Terra dipende dal Sole. E aggiungono che non si tratta di una novità, perché nel passato quanto sta avvenendo oggi si è già verificato. Il primo fattore – l’aumento delle temperature con Estati sempre più calde – è importante; ma forse è ancora più importante il secondo fattore: la natura dolosa della stragrande maggioranza degli incendi boschivi in piena diffusione nel mondo. Anche a costo di passare per ‘complottisti’, a nostro modesto avviso è improbabile che gli incendi boschivi – che come illustreremo colpiscono agni anno tante aree del Pianeta – siano il frutto di casualità. Non è da escludere la presenza di una setta di invasati, presenti in tanti Paesi del mondo – che sfruttano le giornate particolarmente calde (caldo misto a forti venti, soprattutto di Scirocco) per appiccare gli incendi boschivi. Fantasie? Non esattamente, se è vero che i fatti sono sotto gli occhi di tutti.
Gli incendi nei boschi siciliani
Prendiamo come esempio quanto avvenuto in Sicilia qualche settimana fa. Contrariamente agli anni passati, quest’anno, nella nostra Isola, non ci sono state sciroccate a Maggio e a Giugno. Improvvisamente, a metà Luglio, la temperatura è arrivata a 46-47 gradi con punte di 50 gradi. Gli incendi sono divampati in tantissime zone verdi della Sicilia, alimentati dal vento caldo di Scirocco. La presenza contestuale del fuoco in tantissime zone e la velocità di diffusione degli incendi lascia pensare a una regia del fuoco preparata con cura. Non si conosce ancora l’entità dei danni alle aree verdi siciliane, che si suppone sino ingenti. Se consideriamo che prima del 2021 nella nostra Isola si contavano poco più di 450 mila ettari di boschi, non esageriamo nel definire critica la situazione. Ricordiamo che nel 2021 gli incendi hanno incenerito 82 mila ettari circa di boschi siciliani; nel 2022 gli ettari di boschi inceneriti dagli incendi estivi sono stati circa 68 mila; a questi si aggiungono gli ettari di boschi andati in fumo quest’anno. Non crediamo di discostarci dalle realtà se ipotizziamo che, in due anni e mezzo, la Sicilia ha perso, a causa degli incendi boschivi, il 50% circa del proprio verde (scriviamo due anni e mezzo, perché il 2023 non è ancora finito e siamo in piena Estate).
Le dichiarazioni allucinanti
Purtroppo, ancora in queste ore, in Sicilia, leggiamo e ascoltiamo dichiarazioni allucinanti in ordine alla questione incendi nella nostra Isola. L’ex presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, oggi Ministro, si rammarica di non potere avere a disposizione altre aerei Canadair per spegnere gli incendi. Musumeci – che da presidente della Regione non ha brillato nella lotta agli incendi boschivi – continua nella sua convinzione che gli incendi boschivi si combattono con gli aerei anfibi. Nulla di più sbagliato. E l’esempio arriva proprio dal Paese dove vengono prodotti i Canadair: il Canada. Dove, dai primi di Giugno ad oggi, sono andati in cenere circa 12 milioni di ettari di boschi! Per immaginare l’immane danno prodotto dal fuoco in Canada, ricordiamo che un ettaro corrisponde a 10 mila metri quadrati: ciò significa che, fino a questo momento, in Canada sono andati in fumo 120 miliardi di ettari di boschi! Perché è successo questo? Perché il primo Ministro canadese, Justin Trudeau, ha praticamente sbagliato tutto: invece di fare effettuare le opere di prevenzione degli incendi boschivi (eliminazione di erbe e arbusti secchi nel sottobosco, realizzazione di viali parafuoco e via continuando) si è affidato ai Canadair, spianando la strada ai più spaventosi incendi boschivi nella storia del Canada (dove gli incendi sono ancora in corso con grande paura, perché in Canada si contano poco più di 150 milioni di ettari di boschi).
Gli errori commessi in Canada, in Grecia e in Sicilia
Lo stesso errore è stato commesso in Grecia, Paese europeo che ha a disposizione la più nutrita flotta di Canadair d’Europa. Una flotta di aerei anfibi che non è servita a nulla, se è vero che la Grecia, quest’anno, in materia di incendi boschivi, è in gravissima emergenza. Canada e Grecia, per risparmiare sugli operai forestali, hanno provocato danni terribili all’ambiente. Ricordiamo che l’unico modo efficace per combattere gli incendi boschivi è la prevenzione, non certo i Canadair, che al massimo possono fornire un supporto negli incendi sfuggiti al controllo degli operai forestali. Ribadiamo: l’unico modo per combattere efficacemente gli incendi è la prevenzione: che significa eliminazione di erbe e arbusti secchi presenti nel sottobosco, realizzazione di viali parafuoco e presenza costante degli operai forestali nelle aree verdi con servizio H 24 almeno dalla tarda Primavera fino all’arrivo della stagione tardo autunnale (che cambia a seconda delle zone del mondo: in Sicilia, ad esempio, ad Ottobre si registrano spesso temperature estive). Nella nostra Isola, per il terzo anno consecutivo, è stato commesso lo stesso errore andato in scena in Canada e in Grecia: scarsa attività di prevenzione e assenza di operai forestali nelle aree verdi. Il problema è serio. Per potere assicurare la presenza degli operai forestali nelle aree verdi siciliane – e anche nelle aree verdi comunali e nelle aree verdi private spesso abbandonate da dove in molti casi prendono il via gli incendi – per sette-otto mesi all’anno serve personale stabilizzato.
“Le ghiotte trattenute sulla disoccupazione” da parte di alcuni sindacati
In Sicilia ci sono organizzazioni sindacali che si battono per la stabilizzazione degli operai forestali (in testa il Sifus Confali ma anche l’Ugl) e ci sono, invece, sindacati che sono contrari alla stabilizzazione degli operai forestali. Fanno riflettere le parole pronunciate dal segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso: “Mentre Maurizio Landini si sgola (?) dai palchi di tutta Italia per rivendicare la trasformazione dei contratti di lavoro precari in contratti di lavoro a tempo indeterminato, i suoi dirigenti regionali, assieme a tutta la triplice…”. E qui arriva il primo ‘siluro’: “In Basilicata – dice il segretario generale del Sifus Confali – spiegano agli operai forestali e alla saap che la stabilizzazione non gli conviene economicamente, evidentemente, perché, secondo loro, tra il lavoro contrattualizzato e quello che potrebbero esercitare in nero, posto che lo trovino, guadagnano di più. Nel frattempo, grazie a questa singolare tesi, Cgil, Cisl e Uil conservano le ghiotte trattenute che mettono nelle domande di disoccupazione agricola” (qui l’articolo per esteso: https://www.inuovivespri.it/2023/07/31/stabilizzazione-operai-forestali-maurizio-grosso-attacca-cgil-cisl-uil-nino-marino-ugl-siciliana-trapani-mario-parrinello-giuseppe-senia/). C’è anche il dubbio che alcuni operai forestali non siano interessati alla stabilizzazione, perché per loro la precarietà è, nel complesso, più remunerativa magari perché trovano altro da fare). In Sicilia il risultato di una politica regionale miope – che privilegia gli aerei alla prevenzione – e di chi si oppone alla stabilizzazione del personale forestale sono i danni al patrimonio boschivo registrati negli ultimi tre anni.
I danni provocati dagli incendi alla salute delle persone
I grandi incendi boschivi, oltre a provocare danni enormi all’ambiente, mettono a repentaglio la salute umana a causa dei fumi. Nelle scorse settimane il New York Times, a proposito degli incendi boschivi del Canada, ha sottolineato che l’ondata di fumo e foschia ha colpito 32 Stati americani provocando problemi di qualità dell’aria a circa 70 milioni di persone. I fumi del Canada sono arrivati anche nel Nord e nel Centro Europa, ma non se ne parla perché ciò dimostra che la teoria della CO2 responsabile del riscaldamento globale è errata, perché se fosse vera, con gli incendi boschivi che hanno colpito il mondo quest’anno – e relativa liberazione nell’aria di quantitativi spaventosi di anidride carbonica – la situazione dovrebbe essere gravissima. Invece c’è solo un problema di inquinamento. Non solo. Quanto sta succedendo rende inutili, se non ridicole, le politiche ‘green’ dell’Unione europea imperniate sulla riduzione della CO2: a che servono tutti i sacrifici che la Ue sta chiedendo ai cittadini europei se poi gli incendi boschivi producono quantitativi cento volte superiori alla CO2 nell’aria che si ridurrebbe con le balorde politiche ‘green’ dell’Unione europea? La verità è che l’attuale è fatta solo di affaristi che pensano solo a fare soldi. Leggete cosa scriveva lo scorso Giugno euronews. a proposito delle politiche Ue in materia di lotta agli incendi boschivi: “Secondo un esperto, l’Ue si sta concentrando troppo sullo spegnimento dei roghi, senza affrontarne adeguatamente le cause all’origine. Da quando l’Estate è ufficialmente iniziata, nei Paesi dell’Unione europea sono stati consegnati nuovi Canadair e altri veicoli antincendio. Sono centinaia i vigili del fuoco schierati per affrontare le emergenze. La stagione dei roghi non è imminente, ma è già in corso: secondo le statistiche, il 2023 potrebbe essere devastante. A detta di alcuni, il modo in cui l’Ue affronta gli incendi è miope, con troppa enfasi sui servizi di emergenza e non abbastanza sulla prevenzione. Si teme anche che i politici siano lenti nell’affrontare l’inquinamento atmosferico causato dagli incendi, probabilmente molto più letale dei roghi stessi” (qui per esteso l’articolo di euronews.: https://it.euronews.com/my-europe/2023/06/26/la-stagione-degli-incendi-e-iniziata-in-cosa-sbaglia-leuropa). Quanto scritto da euronews. a Giugno si è verificato: incendi gravissimi, prevenzione assente, tanti Canadair, danni enormi e lentezza, se non assenza, nell’affrontare i problemi legati all’inquinamento provocato dal fuoco.