Per combattere gli incendi boschivi ci vuole la prevenzione non i Canadair!

Foto tratta da Libertà Sicilia
Cambiamenti climatici e natura dolosa degli incendi

Gli incendi boschivi sono un problema mondiale. E’ così da alcuni anni ma non tutti nel Pianeta Terra hanno ancora capito la gravità di quanto sta succedendo. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di incendi dolosi. In natura l’auto-combustione esiste ma sono eventi rari. Il fuoco che da alcuni anni a questa parte incenerisce ogni anno milioni di ettari di boschi, con molta probabilità è il frutto di due fattori. Il primo fattore è rappresentato dai cambiamenti climatici in corso: la temperatura sulla Terra aumenta; alcuni scienziati sostengono che ciò dipende dall’aumento della CO2 nell’atmosfera; altri scienziati – forse con qualche ragione scientifica in più rispetto ai catastrofisti che colpevolizzano l’anidride carbonica – spiegano che l’aumento della temperatura sulla Terra dipende dal Sole. E aggiungono che non si tratta di una novità, perché nel passato quanto sta avvenendo oggi si è già verificato. Il primo fattore – l’aumento delle temperature con Estati sempre più calde – è importante; ma forse è ancora più importante il secondo fattore: la natura dolosa della stragrande maggioranza degli incendi boschivi in piena diffusione nel mondo. Anche a costo di passare per ‘complottisti’, a nostro modesto avviso è improbabile che gli incendi boschivi – che come illustreremo colpiscono ogni anno tante aree verdi del Pianeta – siano il frutto di casualità. Non è da escludere la presenza di una setta di invasati, presenti in tanti Paesi del mondo – che sfruttano le giornate particolarmente calde (caldo misto a forti venti, soprattutto di Scirocco) per appiccare gli incendi boschivi. Fantasie? Non esattamente, se è vero che i fatti sono sotto gli occhi di tutti.

Gli incendi nei boschi siciliani

Prendiamo come esempio quanto avvenuto in Sicilia negli ultimi anni. Contrariamente agli anni passati, lo scorso anno, nella nostra Isola, non ci sono state sciroccate a Maggio e a Giugno. Improvvisamente, a metà Luglio, la temperatura è arrivata a 46-47 gradi con punte di 50 gradi. Gli incendi sono divampati in tantissime zone verdi della Sicilia, alimentati dal vento caldo di Scirocco. La presenza contestuale del fuoco in tantissime zone e la velocità di diffusione degli incendi lascia pensare a una regia del fuoco preparata con cura. Non si conosce ancora l’entità dei danni alle aree verdi siciliane, che si suppone siano ingenti. Se consideriamo che prima del 2021 nella nostra Isola si contavano poco più di 450 mila ettari di boschi, non esageriamo nel definire critica la situazione. Ricordiamo che nel 2021 gli incendi hanno incenerito 82 mila ettari circa di boschi siciliani; nel 2022 gli ettari di boschi inceneriti dagli incendi estivi sono stati circa 68 mila; a questi si aggiungono gli ettari di boschi andati in fumo lo scorso anno, circa 50 mila. Non crediamo di discostarci dalle realtà se ipotizziamo che, in tre anni e mezzo, la Sicilia ha perso, a causa degli incendi boschivi, il 50% circa del proprio verde (scriviamo due anni e mezzo, perché il 2024 non è ancora finito e siamo all’inizio dell’Autunno).

Le dichiarazioni allucinanti

Purtroppo, ancora in queste ore, in Sicilia, leggiamo e ascoltiamo dichiarazioni allucinanti in ordine alla questione incendi nella nostra Isola. L’ex presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, oggi Ministro, si rammarica di non potere avere a disposizione altre aerei Canadair per spegnere gli incendi. Musumeci – che da presidente della Regione non ha brillato nella lotta agli incendi boschivi – continua nella sua convinzione che gli incendi boschivi si combattono con gli aerei anfibi. Nulla di più sbagliato. E l’esempio arriva proprio dal Paese dove vengono prodotti i Canadair: il Canada. Dove, lo scorso anno, sono andati in cenere circa 18 milioni di ettari di boschi! Per immaginare l’immane danno prodotto dal fuoco in Canada, ricordiamo che un ettaro corrisponde a 10 mila metri quadrati: ciò significa che, fino a questo momento, in Canada sono andati in fumo oltre 150 miliardi di ettari di boschi! Perché è successo questo? Perché il primo Ministro canadese, Justin Trudeau, ha praticamente sbagliato tutto: invece di fare effettuare le opere di prevenzione degli incendi boschivi (eliminazione di erbe e arbusti secchi nel sottobosco, realizzazione di viali parafuoco e via continuando) si è affidato ai Canadair, spianando la strada ai più spaventosi incendi boschivi nella storia del Canada (dove gli incendi sono ancora in corso con grande paura, perché in Canada si contano poco più di 150 milioni di ettari di boschi).

Gli errori commessi in Canada, in Grecia e in Sicilia

Lo stesso errore è stato commesso lo scorso anno in Grecia, Paese europeo che ha a disposizione la più nutrita flotta di Canadair d’Europa. Una flotta di aerei anfibi che non è servita a nulla, se è vero che la Grecia, lo scorso anno, in materia di incendi boschivi, si è trovata in gravissima emergenza. Canada e Grecia, per risparmiare sugli operai forestali, hanno provocato danni terribili all’ambiente. Ricordiamo che l’unico modo efficace per combattere gli incendi boschivi è la prevenzione, non certo i Canadair, che al massimo possono fornire un supporto negli incendi sfuggiti al controllo degli operai forestali. Ribadiamo: l’unico modo per combattere efficacemente gli incendi è la prevenzione: che significa eliminazione di erbe e arbusti secchi presenti nel sottobosco, realizzazione di viali parafuoco e presenza costante degli operai forestali nelle aree verdi con servizio H 24 almeno dalla tarda Primavera fino all’arrivo della stagione tardo autunnale (che cambia a seconda delle zone del mondo: in Sicilia, ad esempio, ancora ad Ottobre si registrano spesso temperature estive). Nella nostra Isola si continua a commettere lo stesso errore comnmesso lo scorso anno in Canada e in Grecia: scarsa attività di prevenzione e assenza di operai forestali nelle aree verdi. Quest’anno in Sicilia è andata un po’ meglio rispetto agli ultimi tre anni sia perché non ci sono state sciroccate estive con temperature proibitive, sia perché i boschi da bruciare sono diminuiti. Per potere assicurare la presenza degli operai forestali nelle aree verdi siciliane – e anche nelle aree verdi comunali e nelle aree verdi private spesso abbandonate da dove in molti casi prendono il via gli incendi – per sette-otto mesi all’anno serve personale stabilizzato.

“Le ghiotte trattenute sulla disoccupazione” da parte di alcuni sindacati

In Sicilia ci sono organizzazioni sindacali che si battono per la stabilizzazione degli operai forestali (in testa il Sifus Confali ma anche l’Ugl) e ci sono, invece, sindacati che sono contrari alla stabilizzazione degli operai forestali. Fanno riflettere le parole pronunciate dal segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso: “Mentre Maurizio Landini si sgola (?) dai palchi di tutta Italia per rivendicare la trasformazione dei contratti di lavoro precari in contratti di lavoro a tempo indeterminato, i suoi dirigenti regionali, assieme a tutta la triplice…”. E qui arriva il primo ‘siluro’: “In Basilicata – dice il segretario generale del Sifus Confali – spiegano agli operai forestali e alla saap che la stabilizzazione non gli conviene economicamente, evidentemente, perché, secondo loro, tra il lavoro contrattualizzato e quello che potrebbero esercitare in nero, posto che lo trovino, guadagnano di più. Nel frattempo, grazie a questa singolare tesi, Cgil, Cisl e Uil conservano le ghiotte trattenute che mettono nelle domande di disoccupazione agricola” (qui l’articolo per esteso: https://www.inuovivespri.it/2023/07/31/stabilizzazione-operai-forestali-maurizio-grosso-attacca-cgil-cisl-uil-nino-marino-ugl-siciliana-trapani-mario-parrinello-giuseppe-senia/). C’è anche il dubbio che alcuni operai forestali non siano interessati alla stabilizzazione, perché per loro la precarietà è, nel complesso, più remunerativa magari perché trovano altro da fare). In Sicilia il risultato di una politica regionale miope – che privilegia gli aerei alla prevenzione – e di chi si oppone alla stabilizzazione del personale forestale sono i danni al patrimonio boschivo registrati negli ultimi tre anni.

I danni provocati dagli incendi alla salute delle persone

I grandi incendi boschivi, oltre a provocare danni enormi all’ambiente, mettono a repentaglio la salute umana a causa dei fumi. Nelle scorse settimane il New York Times, a proposito degli incendi boschivi del Canada, ha sottolineato che l’ondata di fumo e foschia ha colpito 32 Stati americani provocando problemi di qualità dell’aria a circa 70 milioni di persone. I fumi del Canada sono arrivati anche nel Nord e nel Centro Europa, ma non se ne parla perché ciò dimostra che la teoria della CO2 responsabile del riscaldamento globale è errata, perché se fosse vera, con gli incendi boschivi che hanno colpito il mondo quest’anno – e relativa liberazione nell’aria di quantitativi spaventosi di anidride carbonica – la situazione dovrebbe essere gravissima. Invece c’è solo un problema di inquinamento. Non solo. Quanto sta succedendo rende inutili, se non ridicole, le politiche ‘green’ dell’Unione europea imperniate sulla riduzione della CO2: a che servono tutti i sacrifici che la Ue sta chiedendo ai cittadini europei se poi gli incendi boschivi producono quantitativi cento volte superiori alla CO2 nell’aria che si ridurrebbe con le balorde politiche ‘green’ dell’Unione europea? La verità è che l’attuale è fatta solo di affaristi che pensano solo a fare soldi. Leggete cosa scriveva lo scorso Giugno euronews. a proposito delle politiche Ue in materia di lotta agli incendi boschivi: “Secondo un esperto, l’Ue si sta concentrando troppo sullo spegnimento dei roghi, senza affrontarne adeguatamente le cause all’origine. Da quando l’Estate è ufficialmente iniziata, nei Paesi dell’Unione europea sono stati consegnati nuovi Canadair e altri veicoli antincendio. Sono centinaia i vigili del fuoco schierati per affrontare le emergenze. A detta di alcuni, il modo in cui l’Ue affronta gli incendi è miope, con troppa enfasi sui servizi di emergenza e non abbastanza sulla prevenzione. Si teme anche che i politici siano lenti nell’affrontare l’inquinamento atmosferico causato dagli incendi, probabilmente molto più letale dei roghi stessi” (qui per esteso l’articolo di euronews.: https://it.euronews.com/my-europe/2023/06/26/la-stagione-degli-incendi-e-iniziata-in-cosa-sbaglia-leuropa).

Incendi boschivi problema mondiale

E’ importante sottolineare, come scritto all’inizio di questo articolo, che il problema degli incendi boschivi è mondiale. Abbiamo già accennato degli incendi in Canada (come potete leggere qui: https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/centinaia-incendi-canada-aerei-gettano-acqua-fiamme/AF3S8XR) con danni enormi all’ambiente (come potete leggere qui: https://greenreport.it/news/clima/le-emissioni-degli-incendi-boschivi-in-canada-piu-del-doppio-del-precedente-record/). Grandi ed estesi incendi si registrano in Siberia (come potete leggere qui: https://www.sitata.com/it/2023/05/10/incendi-in-siberia-2023/), In California (come potete leggere qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/07/31/la-california-brucia-maxi-incendio-nel-deserto-del-mojave_8b415617-1d25-4642-b650-adca461bd61f.html), in Cina (come potete leggere qui: https://www.agenzianova.com/notiziario/xinhua/64b20fe6ab02f6.74044123/4439634/2023-07-14/cina-esperto-prevenzione-incendi-boschivi-aiuta-a-ridurre-co2-globale), in Australia (come potete leggere qui: https://greenreport.it/news/clima/gli-incendi-boschivi-dellestate-nera-in-australia-hanno-causato-un-buco-profondo-e-di-lunga-durata-nello-strato-di-ozono/), in Africa (come potete leggere qui: https://www.rainews.it/articoli/2023/07/in-fiamme-anche-il-nord-africa-34-morti-in-algeria-300-evacuati-via-mare-in-tunisia-ac2ee6dd-d18a-48e9-bb96-b2a0c02d8e02.html). E naturalmente in Europa. Dove, come già scritto, i danni sono ingenti, moltiplicati dall’affarismo sugli aerei anfibi. E a cosa pensano gli ‘europeisti-affaristi? Ad acquistare una grande flotta di aerei anfibi (come potete leggere qui: https://www.cdt.ch/news/mondo/incendi-boschivi-in-europa-lestate-2023-tra-calamita-e-solidarieta-323303). Flotta di aerei per spegnere gli incendi che, in materia di prevenzione del fuoco, non serve a nulla, ma che servirà sicuramente a chi acquisterà tali aerei… Infine occorre indagare su chi provoca gli incendi boschivi in tutto il mondo. Pensare che si tratti di incendi naturali, provocati dall’auto-combustione, lo ribadiamo, è errato. Dietro gli incendi boschivi c’è un’organizzazione sulla quale si sa poco o nulla.

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