USA e Italia avranno in dotazione l’aereo che bombarda con i “raggi invisibili”. C’è un legame con i fatti di Canneto di Caronia?

La nostra è solo una domanda. Che ci sta tutta considerate le caratteristiche di questa nuova arma. E’ possibile che, per una decina di anni, tra il 2004 e il 2015 siano state effettuate sperimentazioni con queste armi nel tratto di mare antistante Canneto di Caronia?
Foto tratta da iStock

Ricordate i fatti di Canneto di Caronia? Cominciarono a manifestarsi poco meno di venti anni fa, in un piccolo centro del Messinese affacciato sul Mar Tirreno. Canneto di Caronia è una frazione di Caronia che in quegli anni diventò famosa in tutto il mondo per accadimenti strani: impianti elettrici, automobili, elettrodomestici che prendevano fuoco e altri incidenti ‘inspiegabili’. In quegli anni si fecero alcune ipotesi: una sperimentazione in corso con armi non convenzionali e anche la presenza di alieni. Oggi qualche possibile spiegazione in più arriva da un articolo pubblicato qualche giorno fa dal quotidiano la Repubblica. Il titolo già dice tutto: “L’aereo che bombarda con il ‘raggio invisibile’ sarà in dotazione all’aeronautica italiana”. Il cosiddetto ‘attacco’ dell’articolo condensa in poche battute la notizia: “Sarà il primo aereo d’attacco a non gettare bombe, lanciare missili né sparare proiettili: la sua arma saranno soltanto gli impulsi elettromagnetici. Non un laser, ma fasci d’onde così potenti da distruggere fisicamente i sistemi elettronici avversari, abbattendo in questo modo jet e missili o mettendo fuori uso navi e tank”. Insomma, una nuova arma. Che, leggiamo sempre nell’articolo, “sarà in dotazione soltanto all’aviazione statunitense e all’Aeronautica italiana”. C’è un legame tra questa nuova arma e i fatti di canneto di Caronia? E’ possibile che, in quegli anni, vennero effettuate sperimentazioni in questo angolo della riviera tirrenica della Sicilia? Le nostre sono solo domande che formuliamo alla luce delle notizie su questa nuova arma.

Tutto comincia nel Gennaio del 2004 con le prime stranezze: guasti elettrici che mandano in tilt televisioni, auto, elettrodomestici…

Per approfondire la notizia potete legge l’articolo de la Repubblica (che trovate qui). Noi, invece vogliamo tornare ai fatti iniziati poco meno di venti anni fa a Canneto di Caronia dei quali, tra alti e bassi, si è parlato fino al 2015. Poi tutto è finito nell’oblio. Ripercorriamo per grandi linee quanto avvenne allora a Canneto di Caronia. Tutto comincia nel Gennaio del 2004 con le prime stranezze: guasti elettrici che mandano in tilt televisioni ed elettrodomestici. Non passa molto tempo per capire che per risolvere i problemi che si manifestavano a ritmo continuo non sarebbe bastato l’intervento di un elettricista. Le cronache di quei giorni ricordano che il 2 Febbraio del 2004 interviene l’Enel. Si ipotizza un guasto elettrico. L’Enel installa una propria centralina autonoma. Riprendiamo un articolo pubblicato dall’ANSU, l’Associazione Nazionale Studio UFO: “Armi sperimentali e presenze aliene: cosa accade veramente in Sicilia? Copyright 2007 Roberto La Paglia. Per la cronaca, Roberto La Paglia è autore di un interessante pubblicazione ebook: “Fuochi alieni – I misteri di Caronia”. Torniamo all’articolo dell’ANSU: “Alcuni contatori esterni iniziano a bruciarsi, e anche dopo la decisione di togliere l’erogazione elettrica si registrano incendi a contatori e fili. Il fenomeno si intensifica giorno dopo giorno, incendi spontanei si sviluppano nelle abitazioni, prese elettriche, contatori e mobili finiscono in cenere senza apparenti motivi e malgrado vengano spostati lontano dal fuoco. Dopo alcuni giorni viene ordinata l’evacuazione della zona e tolti tutti gli impianti elettrici dalle case, per dare inizio alle indagini dei tecnici e degli esperti convenuti sul luogo. Da quel 9 febbraio 2004 i fenomeni non sono cessati, si è soltanto esaurita l’attenzione degli organi di informazione; proprio nei primi due mesi del 2007 le combustioni spontanee si sono manifestate con frequenza maggiore mentre il mistero che le accompagna non trova ancora una spiegazione accettabile”.

“… si fermano di colpo le centrali elettriche, le radio e le televisioni, i telefoni cellulari, gli autoveicoli, gli aerei, i radar…”. I ‘misteri della galleria di Tremonzelli sull’autostrada Palermo-Catania

Sono stati tre anni di ‘stranezze’. Forse anche quattro anni. E’ interessante notare che la parte finale dell’articolo dell’ANSU chiama cita gli Stati Uniti d’America: “Che gli Stati Uniti siano in fase avanzata in questo particolare tipo di progetto bellico – leggiamo sempre nell’articolo – non è affatto un segreto, tranne per coloro che hanno intenzione che rimanga tale; si tratta di diversi tipi di armi di nuova generazione che impiegano le microonde e che possono essere letali o non letali, ovvero di dissuasione. Non staremo a fare una dissertazione tecnica sul loro impiego e sulla distinzione tra i vari tipi di armamenti, quello che più ci interessa è il tipo di impulso generato e l’effetto sull’ambiente circostante. Se infatti è vero che l’impulso risulta regolabile e, di conseguenza, i danni arrecati, esistono documentazioni su armi a microonde in grado di generare un impulso molto breve ma di potenza così elevata da creare campi elettrici tanto intensi da essere in grado di distruggere i componenti elettronici presenti nelle vicinanze; grazie alla loro corta lunghezza d’onda i segnali a microonde riescono ad incunearsi nei più piccoli fori presenti nelle pareti, potendo così distruggere anche i componenti posti all’interno di contenitori metallici; in questo modo riescono a mettere fuori uso qualunque apparato elettronico, dai PC ai quadri di comando industriali, fino alle centraline delle automobili, arrestandone la corsa anche a diverse decine di metri di distanza. Si tratta dello stesso principio adottato da un altro armamento ‘dissuasivo’ americano, la bomba elettromagnetica o e-bomb, un dispositivo che con la sua ‘esplosione’ silenziosa emette un impulso di potenza talmente elevata che è in grado di mettere fuori uso qualunque apparato elettronico presente in un’area molto vasta pur senza fare vittime; in tal modo, senza un apparente motivo, si fermano di colpo le centrali elettriche, le radio e le televisioni, i telefoni cellulari, gli autoveicoli, gli aerei, i radar”. Chi negli anni passati percorreva l’autostrada Palermo-Catania si ricorderà di certo delle automobili che si bloccavano dento o a due passi dalla galleria di Tremonzelli. Non senza qualche auto che andava a fuoco (foto sotto tratta da Seguo News). Sono fatti legati a questa storia? Chi lo sa. QUI L’ARTICOLO PUBBLICATO DA ANSU ITALIA

L’intervista a Francesco Venerando Mantegna, coordinatore del Gruppo interistituzionale, nel 2014

Sui fatti di Canneto di Caronia ha indagato con grande impegno un Gruppo di studio interistituzionale con a capo lo scienziato Francesco Venerando Mantegna (foto sotto). Tale gruppo di studio è stato creato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2005. Chi scrive ha intervistato Francesco Venerando Mantegna nel 2014, per La Voce di New York. Riprendiamo alcuni passi della nostra intervista del 2014: “Tanto per cominciare – ci diceva Francesco Venerando Mantegna nel 2014 – non sono sorpreso dalla recrudescenza dei fenomeni, dal momento che abbiamo potuto accertare la loro origine non naturale. Ricordo che il Gruppo Interistituzionale ha condotto in quegli anni una straordinaria quantità di accertamenti e di indagini scientifiche, con la diretta partecipazione di numerosi organismi pubblici. C’erano, tra gli altri, anche i rappresentati della Marina Militare e dell’Aeronautica. Le indagini, come ho già ricordato, hanno escluso l’origine naturale dei fenomeni. Anche la presenza, nella zona, di reti tecnologiche quali la ferrovia, gli elettrodotti e gli apparati di radio telecomunicazione non hanno nulla a che vedere con gli incendi. Come ho già detto, non potevamo certo escludere la recrudescenza di tali fenomeni. Anzi abbiamo richiesto allo Stato e alla Regione siciliana di potenziare il sistema di controllo che avevamo avviato, specie in direzione del monitoraggio h24 dei campi elettrici ed elettromagnetici, in un’area vasta che comprende l’arco insulare delle Eolie e l’entroterra di Caronia”. Solo che i controlli, chissà perché, sono stati definitivamente interrotti nel 2008. “E sono stati interrotti – ricordava sempre Venerando – contro la volontà del Gruppo Interistituzionale”.

Ma com’è possibile, in uno scenario del genere, una sommaria e repentina interruzione del monitoraggio? Telegrafica la risposta di Venerando: “Mi faccia un’altra domanda”

“I fenomeni in questione – ci ha raccontato nel 2014 il coordinatore del Gruppo Interistituzionale – come ho già accennato, sono di origine non naturale. Conclusione a cui siamo pervenuti dopo numerose campagne di misure e di accertamento effettuate in volo, sulla terraferma, presso il caseggiato di Canneto, sulla ferrovia, su tutto ciò che trasmette e riceve in un raggio di 5 km centrato su Canneto, nel territorio di Caronia ed in mare. Abbiamo ritenuto plausibile l’ipotesi che la zona sia stata coinvolta da emissioni impulsive elettromagnetiche di grande potenza concentrata, sul cui punto sorgente ci è stato materialmente impedito di proseguire l’indagine scientifica. Una quantità di anomalie riportate in un apposito registro che abbiamo aggiornato costantemente (oltre 400 anomalie e testimonianze registrate), non soltanto nel caseggiato di Canneto, bensì in una vasta area territoriale, ci hanno indotto a puntare l’attenzione sulla plausibile ipotesi dell’origine elettromagnetica, non escludendo la possibilità di sperimentazioni in quella zona”. La storia non è molto lineare. Ricordiamo di aver posto al coordinatore del Gruppo interistituzionale la seguente domanda: Ma com’è possibile, in uno scenario del genere, una sommaria e repentina interruzione del monitoraggio? Ecco la telegrafica la risposta di Venerando: “Mi faccia un’altra domanda” (qui per esteso l’intervista su La Voce di New York).

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